Pare che il primo apparecchio si debba ad Ives Mc Gaffey di Chicago, con il suo aspirapolvere a manovella. La paternità dell’invenzione è tuttavia attribuita all’inglese Hubert Cecil Booth, che nel 1901 brevettò il primo “pulitore ad aspirazione” elettrico, azionabile da due persone, che fece il suo “ingresso in società” in occasione dell’incoronazione di Edoardo VII – nel 1902 – presso l’abbazia di Westminster. Prima di Booth, nel 1876, in Michigan, Anna e Melville Bissel inventarono una macchina destinata alla pulizia dei tappeti, chiamata “Bissell Carpet Sweeper” e formata da una pompa azionabile manualmente, un lungo tubo, ed un contenitore situato su un carro trainato da cavalli.
La svolta si ebbe nel 1908, quando James Murray Spangler, un portinaio dell’Ohio, brevettò il primo modello di aspirapolvere portatile. Allergico alla polvere, trovò il rimedio al suo problema in un apparecchio costituito da un ventilatore, un cuscino, una scatola, ed una spazzola rotante. Vendette poi il brevetto alla società di suo cugino, la “Hoover Harness and Leather Goods Factory” , che divenne ben presto un nome nel campo degli elettrodomestici.
Pratica e veloce, la scopa elettrica rappresenta oggigiorno la soluzione ottimale per le pulizie quotidiane. Più leggera e potente di una scopa tradizionale, l’apparecchio, come facilmente intuibile dal nome stesso, necessita di un allaccio alla corrente per poter funzionare. Disponibile in commercio in diverse tipologie – con filo e senza filo, con sacchetto e senza sacchetto – la scopa elettrica è caratterizzata da una struttura elegante e di poco ingombro, ideale, dunque, per chi dispone di spazi esigui. Al corpo centrale, ove è presente il motore, è connesso un tubo rigido a cui è attaccata una spazzola, dalla forma di parallelepipedo nel maggior numero di modelli, ma esistente anche con forma appuntita, dall’efficace aspirazione nei punti notoriamente più difficili da raggiungere, ossia gli angoli. Interruttore ed impugnatura – quest’ultima spesso ergonomica e dalla massima praticità quindi – sono presenti sul lato superiore del corpo centrale.
Leggera e maneggevole, nonché pratica e veloce, la scopa elettrica è la soluzione ideale per svolgere efficacemente le pulizie quotidiane; precisa nei movimenti, essa non sposta semplicemente da un luogo all’altro sporco e polvere, che adoperando la classica scopa vanno raccolti servendosi della paletta, ma li aspira, conseguendo talvolta potenze di aspirazione che fanno concorrenza al noto aspirapolvere.
Due sono le principali funzioni di una scopa elettrica:
- aspirare e pulire i pavimenti, qualunque sia la superficie da trattare
- aspirare divani e materassi servendosi degli appositi accessori a tal scopo in dotazione.
L’elettrodomestico in esame, poi, può anche essere adoperato per lavare ed asciugare i pavimenti oltre che per aspirarli, qualora sia fornito di un sistema per il lavaggio – così da garantire una pulizia completa con un unico apparecchio e con un unico gesto – nonché per raccogliere i peli degli animali, in presenza di specifici accessori a ciò destinati: si tratta di particolari rulli che prendono il nome di “turbospazzola”, rulli che trattengono, appunto, la peluria dei nostri amici a quattro zampe.
La scopa elettrica è sicuramente da preferire a quella tradizionale, per una serie di validi motivi. Dotata di una maggiore potenza e leggerezza rispetto alla comune scopa, quella elettrica assicura precisione e velocità, ed anche un minimo ingombro, fattore, questo, da non trascurare assolutamente soprattutto in presenza di spazi esigui. Con la tradizionale scopa si raccoglie solamente ciò che è visibile – tra l’altro servendosi della paletta – anche se più che di una raccolta sarebbe il caso di parlare di “spostamento” di sporco e polvere da un posto all’altro dell’ambiente in cui si sta agendo. La scopa elettrica, al contrario, assicura un lavoro eseguito con maggiore efficienza e qualità, e con tempi nettamente dimezzati rispetto a quelli abitualmente impiegati per le faccende domestiche. Ragioni, queste or ora messe in evidenza, che dunque lasciano propendere senza dubbio per l’apparecchio in oggetto, un prezioso aiuto in casa a cui è impossibile rinunciare.
La scopa elettrica aspira la polvere e lo sporco in generale, immagazzinati direttamente al suo interno: non occorrerà più, dunque, la tradizionale e poco comoda paletta, di cui ci si serve quando si fa uso della tradizionale scopa.
Diverso è il funzionamento a seconda della tipologia di apparecchio. La prima distinzione è tra scopa elettrica con filo e scopa elettrica senza filo. La prima funziona tramite allaccio alla corrente elettrica, e pur risultando meno pratica per via del cavo, garantisce un funzionamento regolare e durevole, nonché una migliore potenza aspirante; la seconda, invece, è fornita di una base che consente alla scopa di ricaricarsi quando non è in funzione, ed essendo priva di filo, non impedisce i movimenti, leggeri e fluidi, e non comporta la seccatura di scollegare e ricollegare il filo stesso alla presa elettrica nel momento in cui si passa da un ambiente all’altro della casa. Il punto debole è però rappresentato dal possedere un’autonomia energetica alquanto limitata (la durata della batteria è di circa 20/25 minuti) e dal prevedere tempi di ricarica talora davvero lunghi (anche di 24 ore alle volte), ragioni, queste, che rendono la scopa elettrica senza filo non da preferire in presenza di appartamenti molto ampi o con molti ambienti.
Un’altra distinzione è tra scopa elettrica con sacchetto e scopa elettrica senza sacchetto. Assai agevole nell’utilizzo, la prima comporta una manutenzione immediata e senza alcun problema, poiché basta togliere il sacchetto una volta riempitosi, buttarlo nella spazzatura, e sostituirlo con uno nuovo. Operazione, questa, che non prevede il minimo contatto con lo sporco raccolto. Saranno i filtri, quando occorre, a dover essere puliti e sostituiti. Detta tipologia di apparecchio, tuttavia, presenta una spesa aggiuntiva sul lungo periodo, e la necessità di acquistare sacchetti specifici, dal costo neanche tanto contenuto.
La scopa elettrica senza sacchetto, invece, ha dalla sua il vantaggio di essere più pratica: caratterizzata dalla tecnologia ciclonica, non richiede nessun sacchetto da cambiare e nessuna spesa supplementare da sostenere, ma presenta un’apposita cassetta da svuotare nel momento in cui è piena. Questa operazione, tuttavia, implica necessariamente un contatto, seppur minimo, con lo sporco che è stato raccolto, ragion per cui si sconsiglia la scelta di questa tipologia di apparecchio ai soggetti allergici.
Leggera e pratica da usare, la scopa elettrica si rivela l’acquisto ottimale in fatto di pulizie domestiche, specie per chi dispone di poco spazio per riporla. Ma come scegliere l’apparecchio più adatto alle proprie necessità, con un occhio anche alla spesa da sostenere? Sul punto c’è da dire che il mercato mette a disposizione una gran varietà di modelli – diversi tra loro per marca, design o prezzo, oltre che per le caratteristiche – il che, se da un lato garantisce maggiore possibilità di scelta, dall’altro crea però incertezze e titubanze, soprattutto da parte di coloro i quali non sono “esperti del settore” e si avvicinano per la prima volta all’acquisto di un elettrodomestico di tale tipologia.
Come fare, dunque, per muoversi più agevolmente nel “mare magnum” delle scope elettriche? Una prima, immediata, risposta, sta nelle proprie, personali esigenze, e dunque, nel cercare di capire quali siano le caratteristiche che più interessano, e le differenze tra un modello e l’altro. Si rivela utile, al riguardo, partire da alcune semplici considerazioni, chiedendosi, ad esempio, chi andrà ad utilizzare l’apparecchio, quanti sono gli ambienti da pulire e di che ampiezza, e quanto tempo è destinato alla pulizia della propria casa.
Ferme restando queste linee-guida appena indicate – di aiuto per un acquisto giusto e consapevole – esistono dei parametri imprescindibili, fondamentali nella scelta di una scopa elettrica, ossia la struttura, la potenza e l’alimentazione, la tecnologia, la praticità di utilizzo, e gli accessori. Li consideriamo singolarmente qui di seguito.
- Struttura. Primo dato da tener presente al momento dell’acquisto, si sostanzia essenzialmente nel peso e nella forma della spazzola aspirante. In merito al peso, si raccomanda di prediligere una scopa elettrica leggera, e si segnala in merito che un buon apparecchio ha un peso che oscilla tra i 2 ed i 4 Kg, peso, questo, capace di essere ben tollerato senza il rischio di affaticarsi. Si raccomanda altresì di provare l’apparecchio stesso in negozio, prima di procedere all’acquisto, così da potersi rendere conto della sua maneggevolezza. Alcune scope elettriche hanno un manico pieghevole – ideale per risparmiare spazio una volta che si ripone l’elettrodomestico – mentre altre riescono a stare in piedi da sole (il cosiddetto “parcheggio verticale” ) senza la necessità di dover essere appoggiate al muro. Per quanto concerne invece la forma della spazzola aspirante, si evidenzia che la maggior parte delle scope elettriche presenti in commercio prevede spazzole con la forma di un parallelepipedo, ma si riscontrano pure forme appuntite, che rendono agevole la pulizia anche nei classici punti ostici, ossia gli angoli.
- Potenza ed alimentazione. La potenza di una scopa elettrica è uno dei parametri fondamentali al momento dell’acquisto, ed è espressa in Watt nelle scope con filo e talvolta in Volt in quelle senza filo. Da 1000 Watt sino a giungere a 1800/2000 Watt, la potenza del motore è un parametro che – è importante sottolinearlo – non si traduce sempre, necessariamente, in una migliore potenza di aspirazione, contrariamente a quanto si verifica negli altri elettrodomestici. Va anche segnalato che solitamente le scope elettriche con filo hanno una maggiore potenza di aspirazione rispetto a quelle a batteria. In particolare, negli apparecchi della prima tipologia, il valore indicato quantifica l’energia che è stata sottratta alla rete elettrica, il che risulta di aiuto per comprendere quanto sarà dispendioso l’uso dell’apparecchio per la bolletta energetica. Sul punto, in base all’etichettatura energetica europea, gli elettrodomestici a consumo ridotto sono quelli rientranti nelle classi A e superiori, laddove invece quelle che vanno da B a G si rivelano le più onerose. La stessa etichettatura energetica, oltre ad indicare il consumo energetico, giunge in aiuto anche per misurare le prestazioni sulle diverse superfici. Come? Adoperando una scala che vada A, individuante una prestazione eccellente, a G, individuante, al contrario, una prestazione scarsa. L’alimentazione della scopa elettrica – altro fattore da valutare al momento della scelta – può essere a batteria oppure a corrente: nel primo caso, la batteria stessa, una volta ricaricata, consente di utilizzare l’apparecchio senza doverlo attaccare alla corrente, per molti aspetti un vantaggio, ma per altri un limite, in considerazione della scarsa autonomia di questi modelli di scope elettriche.
- Tecnologia. Questo parametro di scelta si riferisce alla tecnologia sfruttata dalla scopa elettrica per l’aspirazione, a livello di raccolta e di filtraggio. In merito ai sistemi di raccolta, ci si può indirizzare vero un apparecchio con sacchetto oppure senza sacchetto, caratterizzato, quest’ultimo, dalla cosiddetta tecnologia ciclonica. Soluzioni, queste, entrambe con aspetti positivi e negativi: la prima tipologia di scope elettriche, infatti, prevede una manutenzione semplice ma una spesa supplementare – data dalla necessità di reperire nuovi sacchetti – sul lungo periodo; la seconda, invece, risulta più pratica, non richiedendo la sostituzione del sacchetto, ma comporta un minimo contatto con lo sporco raccolto. I sistemi di filtraggio – che rientrano, come sottolineato, nella tecnologia alla base della scopa elettrica – sono due: un primo filtraggio è quello effettuato da un filtro dalla trama fitta e compatta, che arresta i detriti più grandi, mentre un secondo, svolto dal sacchetto oppure da un secondo filtro, in presenza di serbatoi ciclonici, è quello che evita l’accesso della polvere più sottile. Bisogna poi sottolineare che quasi tutti gli elettrodomestici, oggigiorno, possiedono il filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air), un filtro di alta qualità con un’efficienza di filtrazione che va dall’85 al 99,995%. Esso trattiene quasi ogni particella dal diametro di 0,3 micron o maggiore, tra cui i comuni allergeni.
- Praticità di utilizzo. Si tratta di un parametro afferente in particolare alla comodità e manutenzione della scopa elettrica, che deve essere leggera, ergonomica, maneggevole e semplice da adoperare e da riporre. L’ideale sarebbe optare per un modello capace di stare in piedi da solo, senza la necessità di essere appoggiato al muro (in posizione, cioè, di “parcheggio verticale”), così da ridurre al minimo l’ingombro. Anche la rumorosità rientra nella praticità di utilizzo dell’apparecchio in oggetto, e sul punto va messo in evidenza che una scopa elettrica silenziosa può scendere di poco al di sotto degli 80 dB, mentre una più rumorosa può raggiungere gli 87 dB circa. Va sottolineata, inoltre, l’eventualità, contemplata da determinati modelli, di aggiungere gocce di essenze profumate, così come la versatilità di alcuni apparecchi – versatilità rientrante nella praticità di utilizzo di una scopa elettrica – che prevede, ad esempio, la funzione lava e asciuga pavimenti. Anche la tipologia di elettrodomestico contribuisce, in misura maggiore o minore, alla praticità dello stesso: un apparecchio senza filo, a titolo esemplificativo, si rivela indubbiamente più comodo di uno con filo, perché più facile e maneggevole nell’utilizzo, senza – cosa importante – il rischio di cadute a causa del filo stesso. Comodità, quella appena illustrata, che si riscontra anche nelle scope elettriche senza sacchetto, che non richiedono la sostituzione del sacchetto, appunto, ma sono dotate di un contenitore svuotabile e lavabile, oltre a non comportare spese aggiuntive di manutenzione.
- Accessori. Sono tantissimi, e la loro qualità può influire sul costo e sull’efficienza di una scopa elettrica. Citiamo, tra quelli più comuni, la bocchetta a lancia per spazi ristretti, la bocchetta per imbottiti, il tubo prolunga flessibile per bocchette, ideale per mensole e scaffali, la spazzola lavapavimenti, e la spazzola per tappeti e moquette. Alcuni modelli di scope elettriche, inoltre, prevedono accessori specifici per la raccolta dei peli degli animali dal pavimento, le cosiddette “turbospazzole”, dotate di particolari rulli. A parte i suddetti parametri – assolutamente non trascurabili – esistono altri fattori a cui badare al momento della scelta: i materiali, la marca e il prezzo. C’è da dire, tuttavia, che essi non hanno la stessa “pregnanza” dei precedenti. I materiali, ad esempio, sono da tenere in considerazione solo ai fini della loro flessibilità (o rigidità) e del loro spessore, mentre il costo, seppur contribuendo, come si può facilmente immaginare, ad una migliore qualità dell’apparecchio, non si rivela tuttavia necessariamente determinante, nel senso che è possibile acquistare un prodotto soddisfacente pur con un budget limitato. Per quanto concerne, infine, la marca, essa può “fare la differenza” solo nei modelli di fascia alta, e non in quelli appartenenti ad una medesima fascia di prezzo.
Soluzione perfetta per svolgere le pulizie di casa in modo rapido e preciso, la scopa elettrica è un acquisto consigliato davvero a tutti, acquisto di cui sicuramente non ci si pentirà. Ma come effettuare la giusta scelta, senza rimanere delusi o magari ritrovandosi con un apparecchio che non è quello rispondente ai propri bisogni? In commercio, infatti, esiste un’offerta davvero ricca e variegata, non solo a livello di marca, prezzo o design, ma anche e soprattutto a livello di diverse tipologie disponibili (scope elettriche con o senza filo, con o senza sacchetto), ragion per cui, se non “si mastica” tanto dell’argomento, si corre il rischio di fare una scelta azzardata o sbagliata, perché in preda a confusioni ed incertezze. Senza tralasciare i criteri-base, fondamentali ed imprescindibili nell’acquisto di una scopa elettrica (cioè struttura, potenza e alimentazione, tecnologia, praticità di utilizzo, e accessori), il punto di partenza è quello relativo alle proprie, personali, esigenze, tenendo anche in considerazione – fattore non trascurabile – il soggetto utilizzatore dell’apparecchio stesso. Un single, ad esempio, dispone di più spazio ma di meno tempo, laddove invece una madre con famiglia numerosa è abituata a trovarsi più oggetti “tra i piedi”, per cui opterà per un modello di scopa elettrica particolarmente leggera e maneggevole.
Anche la tipologia di apparecchio incide nella scelta, ed in maniera soggettiva: un apparecchio senza filo può infatti rivelarsi ideale per molti, perché più pratico e non causante il rischio di cadute a causa del cavo, ma per altri può al contrario risultare scomodo, perché non consente di pulire per tutto il tempo che si desidera, per via dell’autonomia limitata. Per lo stesso motivo, una scopa elettrica senza sacchetto, soluzione prediletta da tante persone per la presenza del serbatoio che una volta riempito va svuotato nella spazzatura (senza, dunque, provvedere al reperimento ed alla sostituzione del sacchetto), si presenta non ottimale per tante altri utenti, in considerazione del fatto che comporta un minimo di contatto con lo sporco raccolto (laddove invece la scopa elettrica con sacchetto è una soluzione più igienica).
Può poi convenire inoltre chiedersi, al momento dell’acquisto, se la scopa elettrica sarà utilizzata nel proprio appartamento come esclusivo apparecchio aspirante, perché, se così fosse, l’ideale sarebbe optare per un modello dotato di maggiore potenza e di un maggior numero di accessori. Se invece l’elettrodomestico in oggetto sarà destinato alle pulizie quotidiane, oppure alla pulizie di specifici ambienti, quali le scale, a titolo esemplificativo, allora sarà preferibile indirizzarsi verso un modello basic.
Come si vede, dunque, gli aspetti da considerare al momento dell’acquisto di una scopa elettrica sono tanti, e variabili, nella loro “entità”, da soggetto a soggetto: questo è il motivo per il quale vanno valutati ad uno ad uno in base alle proprie esigenze, giungendo poi a quella che si rivelerà la scelta migliore per sé stessi.
La potenza di una scopa elettrica rappresenta uno dei parametri fondamentali da tenere presente al momento dell’acquisto. Espressa in Watt per gli apparecchi con filo (possono raggiungere i 1800/2000 Watt) e generalmente in Volt per quelli senza filo (che oggi vanno da 14 V finanche a 32 V), consente, a fronte di un consumo energetico comunque più ridotto rispetto gli apparecchi del passato, di svolgere le pulizie con maggiore efficienza e minore sforzo fisico. Sul punto va sottolineato che generalmente le scope elettriche con filo sono dotate di una maggiore potenza rispetto a quelle a batteria, un dato, questo, a cui prestare attenzione all’atto della scelta del proprio apparecchio.
Tuttavia, la semplice potenza in Watt o in Volt di una scopa elettrica descrive il consumo energetico, e non determina chiaramente ed in modo lineare la capacità di aspirare dell’apparecchio.
Più importante infatti è la potenza di aspirazione, una caratteristica però non sempre dichiarata dai costruttori. Dove possibile, occorre tener conto anche della portata d’aria e della depressione. La portata d’aria costituisce un valore – espresso in litri al secondo, o al minuto – indicante la quantità d’aria che quel determinato tipo di apparecchio è capace di aspirare. Quanto più è alto il valore, tanta più aria passerà, e dunque, maggiore sarà la potenza di aspirazione della scopa elettrica: ciò, però, non è sempre vero, in quanto un apparecchio molto largo consentirà il passaggio di una maggiore quantità di aria nell’unità di tempo solo in ragione del fatto che pulisce una parte maggiore del pavimento. Ciò spiega il motivo per il quale il parametro appena considerato acquista rilievo solo nel momento in cui si valutano scope elettriche che presentino caratteristiche assai simili, e le si mettono a paragone.
La depressione, che indica la capacità di aspirazione dell’apparecchio, si misura in kPa (kiloPascal), e rappresenta l’unità di misura migliore per stabilire la potenza della scopa elettrica, ma non sempre è presente sui modelli in commercio, non essendo obbligatoria la sua indicazione. Ragione, questa, che può rendere arduo il confronto tra i diversi apparecchi affidandosi a questo parametro.
Tra i criteri di scelta di una scopa elettrica rientra anche la marca, fattore a cui si presta generalmente attenzione. C’è da dire, tuttavia, che detto fattore acquista rilievo solo nei prodotti di fascia alta, che offrono prestazioni elevate, quali la praticità, l’efficacia e la qualità della filtrazione, o ancora la varietà di funzioni e tantissimi accessori: la Dyson o la Vorwerk sono due nomi al riguardo. In tutti gli altri casi – quando cioè si è in presenza di scope elettriche appartenenti ad una medesima fascia di prezzo – differenze concrete non ve ne sono, e non vanno ad incidere sulle prestazioni.
La scopa elettrica può essere acquistata presso i negozi di elettrodomestici o di elettronica; si suggerisce, al riguardo, di recarsi presso più punti vendita prima di effettuare l’acquisto, così da poter essere in grado di confrontare i diversi rapporti qualità/prezzo, valutando quello più conveniente e più confacente alle proprie necessità.
Un rivenditore specializzato non appartenente ad una catena di negozi avrà probabilmente costi un po’ superiori alla media, ma garantirà un’assistenza migliore rispetto a quella offerta dal grande magazzino. Si suggerisce in ogni caso – qualunque sia la propria “destinazione” – di visionare più modelli di scope elettriche, e di provarli, in moda tale da potersi rendere conto della maneggevolezza dell’apparecchio, fattore di non poca importanza. Si suggerisce altresì di esaminare le schede tecniche delle scope elettriche alle quali si è interessati, per conoscerne le caratteristiche specifiche, quali potenza di aspirazione, funzioni opzionali, accessori in dotazione.
Se si desidera risparmiare, una valida soluzione è quella di acquistare online, prestando però attenzione a non farsi attirare da modelli accattivanti ma molto economici, indirizzando invece la propria scelta sempre verso brand conosciuti ed affidabili. Un aiuto in più è quello di leggere le recensioni dei diversi prodotti, così da veicolare al meglio il proprio acquisto.
Polvere, briciole presenti sui pavimenti, e sporco in generale, sono solo un brutto ricordo grazie alla scopa elettrica, che sveltisce e semplifica le pulizie domestiche.
I capelli, ad esempio, con la scopa tradizionale sono solo spostati da una parte all’altra dell’ambiente, laddove invece, con la scopa elettrica, vengono definitivamente rimossi, perché aspirati e raccolti all’interno dell’apparecchio. Anche i tappeti possono essere efficacemente puliti adoperando l’apparecchio in oggetto, se non è possibile scuoterli all’aria aperta. Ed ancora, gli angoli della casa, punti notoriamente ostici e difficili da raggiungere, non costituiscono più un problema servendosi della scopa elettrica: sarà infatti sufficiente passare quest’ultima ben aderente alla parete per ottenere una pulizia impeccabile.
Per ottenere migliori risultati, si suggerisce di passare accuratamente l’elettrodomestico sulle mattonelle prima di lavare con acqua e detergente specifico per pavimenti: in questo modo l’igiene sarà davvero perfetta.
Nell’uso dell’apparecchio in oggetto rientra anche la sua manutenzione, che deve essere eseguita in maniera corretta, onde evitare guasti o funzionamenti errati. Si rendono utili, al riguardo, alcuni importanti suggerimenti.
Se il proprio acquisto è stato rivolto ad una scopa elettrica con filo, si raccomanda di mantenere il filo stesso sempre ben districato, per evitare che possa attorcigliarsi su di sé, così come si raccomanda di non passarci sopra con le ruote, o di incastrarlo sotto le porte. Importante è poi la pulizia dei filtri, o la loro sostituzione, se troppo sporchi, così come la sostituzione del sacchetto, oppure, in presenza di apparecchi con tecnologia ciclonica, lo svuotamento del contenitore. Peli, capelli e lanugine, infine, vanno rimossi dalle spazzole delle testine di pulizia.
Se invece la scelta è caduta su una scopa elettrica senza filo, è opportuno soprattutto accertarsi del tipo di batterie adoperate: sul punto va detto che quelle Ni-Mh, pur essendo meno costose, sono però più soggette al cosiddetto effetto memoria, ossia un diminuzione dell’autonomia con le ricariche susseguenti, e vanno quindi, per tal motivo, scaricate interamente prima di riattaccarle al caricatore (non bisogna però lasciarle in carica per più di 12 ore). Detto problema non sussiste invece con le batterie a ioni di litio.
Anche gli accessori richiedono, ovviamente, la giusta attenzione e manutenzione, specie se non adoperati di frequente: bocchette, spazzole e tubi di prolunga devono quindi essere puliti con regolarità, e privati di ogni eventuale residuo di sporco.
La solidità e l’efficienza delle scope elettriche disponibili in commercio – tranne, ovviamente, che non si scelga un prodotto scadente – fanno sì che sia infrequente la loro sostituzione, o la sostituzione di qualche pezzo, dopo poco tempo che si è iniziato ad adoperarle. Perché una scopa elettrica duri nel tempo, però, è necessario averne cura, ed eseguire la giusta pulizia e manutenzione, che preserverà l’elettrodomestico acquistato da eventuali guasti e cattivi funzionamenti, consentendogli di continuare a svolgere in maniera egregia il suo lavoro. Fermo restando che il libretto di istruzioni in dotazione con la scopa elettrica fornisce chiare indicazioni in tal senso, diamo qui di seguito alcuni importanti consigli, che manterranno la scopa elettrica stessa sempre al massimo dell’efficienza.
- Aver cura di cavi e batterie. È necessario che la scopa elettrica continui a ricevere nel tempo la corretta quantità di energia, e ciò sia in presenza di alimentazione a batteria che a rete. Se l’apparecchio acquistato è con filo, molta attenzione va prestata a che il filo stesso sia sempre ben dipanato, evitando che si attorcigli su sé stesso, o che sia incastrato sotto le ruote o le porte. Se invece l’apparecchio scelto è senza filo, è necessario controllare la tipologia di batteria adoperata: le Ni-Mh, meno onerose, hanno però lo svantaggio di essere maggiormente sottoposte al cosiddetto “effetto memoria”, che vede una progressiva diminuzione dell’autonomia con il ripetersi delle cariche. Per “limitare il danno”, si suggerisce in merito di scaricare del tutto la batteria prima di ricollegarla al caricatore, avendo però cura di non lasciarla sotto carica per un periodo di tempo superiore alle 12 ore. La batteria agli ioni di litio, al contrario, non è soggetto al predetto effetto memoria, perché dotata di una maggiore autonomia.
- Lavare frequentemente filtri e contenitori. Benché la maggior parte delle scope elettriche presenti sul mercato non abbia il sacchetto, ciò non vuol dire che non sia richiesta una manutenzione, seppure minima, di questi apparecchi. I contenitori, infatti, di frequente trasparenti, se non sciacquati tendono a “concentrare” sulle pareti uno strato di polvere che, oltre ad essere antiestetico, può, con il trascorrere del tempo, far diminuire la capacità dei contenitori stessi. Ragion per cui è opportuno, dopo ogni uso, passare rapidamente il recipiente sotto l’acqua, oppure, in alternativa, lavarlo con cura dopo 5/6 utilizzi. Anche il filtri prevedono la stessa precisione nella manutenzione: fortunatamente solo alcuni non possono essere lavati, ma vanno sempre sostituiti, mentre la maggior parte può essere smontata e pulita con delicatezza per non comprometterne l’integrità. Attenzione però: prima di essere reinserito nella scopa elettrica, il filtro deve essere perfettamente asciutto, onde evitare brutti odori provocati dall’umidità negli utilizzi successivi.
- Impedire l’accumulo di residui su setole e all’interno degli accessori. La spazzola principale della scopa elettrica deve essere liberata da capelli, peli e polvere – servendosi di un fazzoletto di carta umidificato – perché essi, aggrovigliandosi, vanno a formare batuffoli di cotone. Anche gli accessori, soprattutto se non adoperati frequentemente, richiedono la stessa cura dedicata alla scopa elettrica, e dunque tubi di prolunga, spazzole e bocchette a lancia vanno pulite con regolarità. In caso contrario, lasciando cioè detriti e residui vari tra le setole o all’interno di questi componenti, le prestazioni dell’elettrodomestico calerebbero.
A fronte di questi preziosi suggerimenti, cosa, invece, non fare? In considerazione del fatto che molti apparecchi della tipologia in esame non sono provvisti di led indicanti il sacchetto o il contenitore pieno, si raccomanda di controllarne il progressivo riempimento, e, in presenza di scopa elettrica con sacchetto, di non riempire quest’ultimo sino all’orlo, ma di toglierlo un po’ prima. Si raccomanda altresì di non lesinare sul sacchetto, perché uno troppo economico non trattiene bene la polvere, e tende a staccarsi dall’apparecchio. Se poi la scopa elettrica acquistata non contempla l’aspirazione di liquidi, sarebbe opportuno cercare di evitare macchie di tal tipo, che potrebbero rovinare le schede elettroniche, il sacchetto o il motore, o, peggio, essere causa di un corto circuito.
Perché la propria scopa elettrica si mantenga perfettamente funzionale ed efficiente, è d’obbligo una giusta ed accurata manutenzione, manutenzione all’interno della quale rientra la pulizia del filtro, che evita l’accumulo di polvere e detriti. Ciò è importante in particolar modo per i soggetti allergici ai pollini, alla polvere o ai peli di animali. Sebbene siano ancora presenti filtri un po’ superati, che non permettono il lavaggio ma solo la sostituzione in caso di intasamento, la maggior parte delle scope elettriche disponibili sul mercato presenta un filtro lavabile sotto l’acqua corrente. Ecco, nello specifico, i 5 passi da seguire per pulire correttamente il filtro di una scopa elettrica.
- Smontare il filtro. È il primo step da effettuare, attenendosi alle istruzioni riportate sul libretto in dotazione con l’apparecchio: si raccomanda, al riguardo, di non forzare leve o agganci, perché si rischierebbe di rovinarli impedendo di conseguenza l’installazione del filtro.
- Svuotare il filtro. Il filtro va svuotato nel cestino della spazzatura, per evitare che capelli, peli, ed altri detriti contribuiscano ad intasare il lavandino.
- Lavare il filtro. Il filtro si lava comodamente sotto l’acqua corrente, meglio quella calda, che fa staccare più agevolmente eventuali residui presenti.
- Asciugare il filtro. Dopo essere stato lavato, il filtro va asciugato, servendosi di uno strofinaccio o di carta assorbente se si intende procedere da subito ad un nuovo utilizzo del proprio apparecchio. Attenzione: il filtro non va reintrodotto qualora sia ancora bagnato, perché ciò comprometterebbe la sua capacità di trattenere polvere ed altri residui, senza trascurare i cattivi odori provocati dall’umidità negli utilizzi seguenti.
- Reinserire il filtro. Una volta terminate le operazioni appena illustrate, il filtro può essere reinserito all’interno della scopa elettrica, ed il consiglio, al riguardo, è quello di non impiegare troppa pressione nel caso in cui si abbiano difficoltà ad agganciarlo facilmente: con molta probabilità, infatti, non si sta eseguendo correttamente l’operazione, ragion per cui è sempre preferibile seguire quanto riportato nel manuale di istruzioni dell’apparecchio.
Poco ingombrante, la scopa elettrica trova adeguata collocazione in uno sgabuzzino o in un mobile-ripostiglio, comodamente appesa ad un chiodo nel muro – se provvista di un foro nel manico – oppure appoggiata al muro stesso, qualora il predetto foro manchi. È possibile anche collocare l’apparecchio nello spazio esistente tra un mobile del proprio appartamento e il muro laterale, o, ancora, tra il frigorifero e il muro. Un’altra soluzione può inoltre essere quella di lasciare la scopa elettrica “esposta”, magari scegliendola in un bel colore così da inserirla come elemento di arredo, in cucina come nel bagno: in tal caso, il suggerimento è quello di prediligere un modello che stia in piedi da solo (nella cosiddetta posizione di “parcheggio verticale”), senza la necessità di una parete a cui essere accostato.
Quando un elettrodomestico smette di funzionare, o subisce un danno che non ne consente la riparazione, va smaltito. Come regolarsi in merito? Nel caso specifico, la scopa elettrica, così come gli altri apparecchi elettrici ed elettronici – ossia TV, cellulari, robot da cucina e computer, a titolo esemplificativo – rientra nei RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ossia rifiuti speciali soggetti ad una particolare regolamentazione (per l’Italia il Decreto Legislativo 151 del 2005).
Detta regolamentazione prevede obblighi ben precisi per lo smaltimento degli elettrodomestici, che non possono essere considerati comuni rifiuti, e buttati, come tali, nei tradizionali bidoni della spazzatura. I rifiuti elettronici, difatti, per i quali sussiste una raccolta differenziata, vanno portati in una delle tante isole ecologiche comunali del proprio comune di residenza, attrezzate per liberarsi dei RAEE; i rifiuti stessi, poi, da questi centri di raccolta vengono inviati ad impianti di trattamento che impediscono la dispersione di sostanze inquinanti, consentendo al tempo stesso il recupero delle materie prime.
I RAEE, essendo diversi tra loro, richiederanno ciascuno un cassonetto specifico e giusto per la tipologia di appartenenza: prima di smaltire il rifiuto come RAEE, però, bisogna prestare attenzione alla presenza, sul prodotto stesso, del simbolo raffigurante un cassonetto sbarrato, ed esistente su tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) acquistate dopo il 13/10/2005.
È possibile anche consegnare presso un punto vendita l’elettrodomestico che si intende smaltire, acquistandone uno nuovo ed equivalente: il negoziante, in questo caso, ha l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio dispositivo al momento dell’acquisto secondo quanto disposto dal Decreto ministeriale 65/2010 “Uno contro Uno”.
Un’altra possibilità è, infine, quella di contattare un professionista specializzato nello smaltimento degli elettrodomestici, professionista che ritirerà presso il domicilio del richiedente l’apparecchio in questione, trasportandolo e consegnandolo poi presso le idonee aree di smaltimento.
Smaltire correttamente gli elettrodomestici riveste fondamentale importanza sia ai fini di un possibile riciclo di determinate parti che li costituiscono, sia ai fini della tutela ambientale. Quasi tutti gli elettrodomestici definiti come RAEE risultano infatti formati da materiali riciclabili o in alcuni casi nobili (quali alluminio, ferro, oro o argento) che possono essere estratti e adoperati per realizzare, ad esempio, nuovi elettrodomestici.
Al tempo stesso, tuttavia, i RAEE sono oggetti assai inquinanti, perché i materiali riciclabili poc’anzi citati risultano pericolosi e nocivi per l’ambiente se dispersi in modo non giudizioso e responsabile.
Può accadere che, improvvisamente, la scopa elettrica non si accenda. Come procedere in questo caso? Il primo passo da fare, per quanto banale possa apparire, è quello di verificare che la spina sia collegata in modo giusto alla presa elettrica, e poi controllare che detta presa funzioni regolarmente.
Alla base della mancata accensione dell’apparecchio può esserci anche un problema di surriscaldamento del motore interno: in mancanza di una spia indicante detto problema, è sufficiente lasciare a riposo la scopa elettrica per una mezzoretta circa. Altra causa potrebbe essere una non corretta manutenzione dell’apparecchio, e, in tal caso, il suggerimento è quello di smontare l’apparecchio stesso nelle varie parti cominciando dal sacchetto e dal filtro, accertandosi che non siano troppo pieni di polvere o troppo sporchi per poter funzionare.
Se la scopa elettrica non si accende, il problema potrebbe anche risiedere nelle prese d’aria otturate, o nel tubo ostruito o addirittura bucato, o, ancora, in qualche cattivo funzionamento legato alle spazzole, che vanno pulite con cura, o ai cuscinetti, da lubrificare. Un’altra causa di mancata accensione della scopa elettrica, infine, potrebbe dipendere da un guasto al motore, impossibile però da riparare, a meno che non si sia un esperto.
La propria scopa elettrica non aspira più bene come nei primi utilizzi, riducendo gradualmente la potenza di aspirazione: cosa può essere accaduto? Qui di seguito elenchiamo le possibili cause di questa problematica.
- Il selettore a manopola non è ben regolato. La più frequente causa della perdita di aspirazione della scopa elettrica è una regolazione non adatta, magari effettuata per sbaglio, nel prendere la scopa elettrica stessa. Se così è, basta riportare la manopola alla posizione che si desidera; se, invece, pur agendo sulla manopola, la velocità di rotazione del motore rimane la stessa, vuol dire che la manopola, allentata o deteriorata, va sostituita.
- Il sacco dell’apparecchio è pieno. Una diminuzione della potenza di aspirazione dell’apparecchio può dipendere da un sacco riempito del tutto, o per tre quarti, sacco che va sostituito.
- Il filtro per la polvere è sporco. La mancanza di aspirazione della scopa elettrica può dipendere da un filtro ostruito, problema che richiede la pulizia o, in alcuni casi, la sostituzione dello stesso.
- Il tubo è ostruito o pieno. Anche il tubo del proprio apparecchio può intasarsi, “deposito” di polvere e sporco in generale. Cosa fare in questi casi? È sufficiente adoperare un fil di ferro spesso o una gruccia metallica aperta ed allungata, e passarli attraverso il tubo, liberandolo così dall’ammasso di sporcizia accumulatosi.
- La spazzola è sporca. A diretto contatto con la superficie da lavare, la spazzola può ritrovarsi “bloccata” da capelli o peli di animali, situazione nella quale l’imbocco del tubo dell’apparecchio rimarrà occluso: la spazzola andrà dunque smontata e pulita.
- Il motore è bloccato. Un motore ostruito da piccoli oggetti corre il rischio di non girare più liberamente, con la conseguente perdita di potenza dell’elettrodomestico.
- Il condensatore del motore presenta dei difetti. Un condensatore che non funziona nel modo corretto comporta come conseguenza una non partenza del motore, o una sua partenza in modo accidentale ed imprevedibile. È possibile eseguire un collaudo del condensatore servendosi di un multimetro nella modalità Ohmmetro.
- Una fuga d’aria nel circuito. Una semi-tenuta stagna del sistema di aspirazione assicura che polvere e sporco siano “inghiottiti”: un piccolo foro che farà passare l’aria in una parte dell’impianto sarà dunque causa di una perdita di potenza e di una conseguente minore aspirazione dell’apparecchio. La fuga d’aria può dipendere da un errato collegamento del tubo all’apparecchio, oppure da guarnizioni fuori posto, difettose, o collocate in maniera sbagliata. Situazioni, queste, nelle quali è possibile ricollegare il tubo al dispositivo, sostituirlo o otturare i fori, o ancora, sostituire le guarnizioni deteriorate o rimetterle al loro posto.
Prima di rispondere al quesito va premesso che i tempi di ricarica di una scopa elettrica senza fili variano in media tre le 2 e le 5 ore, tempi, questi, strettamente dipendenti dalla fascia di prezzo nella quale rientra il prodotto acquistato e dalla potenza elettrica, talvolta espressa in Volt in questa tipologia di apparecchi.
Fatta questa premessa, può accadere che una scopa elettrica non si ricarichi. Come procedere in questi casi? Prima di caricarla, è necessario accertarsi che essa sia spenta, e che si stia utilizzando il caricatore ufficiale. Se dopo il tempo di ricarica specificamente previsto per quel determinato apparecchio, l’apparecchio stesso non si è ancora ricaricato, pur in presenza della spia di ricarica accesa, è necessario contattare l’assistenza clienti del proprio Paese.
A differenza di quella con fili, la scopa elettrica senza fili è dotata di una base di ricarica su cui essere poggiata quando non è in funzione. Possiede l’innegabile vantaggio di non dover scollegare e ricollegare il cavo alla presa elettrica nel passaggio da un ambiente all’altro, assicurando, quindi, massima libertà di movimento.
Esistono dei fattori determinanti a cui prestare attenzione nel momento in cui si decide di acquistare una scopa elettrica senza fili, che consideriamo qui di seguito.
- Struttura. È la prima caratteristica da considerare, in quanto si ripercuote sull’utilizzo e sulle prestazioni dell’apparecchio. Le scope elettriche senza fili, essendo alimentate a batteria, possono di frequente trovarsi nella versione “due in uno”, possono cioè trasformarsi in aspirabriciole togliendo dal bastone il blocco motore ed il serbatoio. Si tratta, ovviamente, di modelli più costosi rispetto a quelli senza fili monofunzione, ragion per cui è opportuno valutare se effettivamente si necessiti di questa doppia funzione prima di procedere all’acquisto. Nella struttura di una scopa elettrica senza fili rientrano il peso e la capacità del serbatoio, il primo variabile da un minimo di 1 kg ad un massimo di 4 Kg, la seconda da un minimo di 400 ml ad un massimo di 1 L. Sono caratteristiche considerate unitamente perché almeno parzialmente collegate: maggiore è la capacità del serbatoio, infatti, maggiore sarà il peso dell’apparecchio, sebbene su di esso incida anche la tipologia di batteria. Anche il profilo della spazzola fa parte della struttura di una scopa elettrica senza fili, fattore, questo, di aiuto nel comprendere quelle che saranno le prestazioni della scopa stessa: una spazzola rettangolare e larga, per fare un esempio, risulterà molto pratica per la rapida pulizia di superfici vaste e libere da oggetti, laddove una spazzola triangolare si rivelerà più efficiente nei punti ostici da raggiungere, come gli angoli. Va poi tenuto presente lo spazio di cui si dispone, da destinare al proprio apparecchio: alcuni modelli stanno in piedi da soli (la cosiddetta posizione di “parcheggio verticale”), altri invece necessitano di una base di appoggio, che di solito è anche di ricarica, da posizionare sul pavimento o da fissare al muro.
- Batteria. È un fattore di estrema importanza, poiché soprattutto dalla batteria dipende la potenza di aspirazione di una scopa elettrica senza fili, e dunque l’efficienza e l’autonomia di lavoro. Il primo dato da considerare è il voltaggio della batteria stessa, che va da un minimo di 14 V a un massimo di 32 V. Altro dato da tenere presente riguarda le tipologie di batteria, oggi per lo più due: le Li-ion (ioni di litio) e le Ni-MH (nichel-metallo idruro). Le differenze tra le due tipologie si sostanziano nelle prestazioni, nella longevità, e nei tempi di ricarica. Riguardo al primo punto, mentre le Li-ion conservano una potenza di aspirazione regolare ed uniforme sino all’esaurimento, le Ni-Mh cominciano a perdere potenza nell’avvicinarsi all’esaurimento stesso della carica; a livello di longevità, le prime possono essere messe in carica in ogni momento senza che la capacità di ricarica sia pregiudicata, laddove invece le seconde devono essere ricaricate quando sono esaurite, perché in caso contrario la capacità di carica, con il passare del tempo, verrebbe “consumata” (il cosiddetto “effetto memoria”). In merito ai tempi di ricarica, infine, le batterie Li-ion si ricaricano con molta rapidità, mentre le Ni-Mh possono impiegare anche oltre le 5 ore per ricaricarsi del tutto. Le prime sono inoltre più piccole e leggere, ed anche più costose delle seconde, ma senza dubbio dalle prestazioni migliori. Quando si considera la batteria di una scopa elettrica senza fili, un fattore da non trascurare assolutamente è poi quello dell’autonomia, che non dipende dalla tipologia di batteria, bensì dalla capacità della batteria stessa, espressa in Ah (Ampere-ora). E quello della durata della batteria è un po’ il “neo” di questi apparecchi, durata di 20/25 minuti solitamente, anche se in commercio sono reperibili modelli con maggiore autonomia, di 45 ed anche 60 minuti. Anche i tempi di ricarica sono un aspetto da valutare al momento dell’acquisto di una scopa elettrica senza fili, aspetto strettamente connesso al tipo di utilizzo al quale sarà destinato l’apparecchio scelto. Così, in base a quanto poc’anzi detto in merito alle differenze tra le batterie Li-ion e quelle Ni-Mh, ci si troverà sicuramente meglio con le prime qualora si desideri avere la propria scopa elettrica sempre pronta da adoperare.
- Tecnologia. Premesso che tutte le scope elettriche alimentate a batteria sono senza sacco, il fattore tecnologia viene in considerazione a livello del serbatoio di raccolta e dei sistemi di filtrazione. Per quanto concerne il primo punto, il serbatoio ciclonico è caratterizzato dal venire a crearsi, al suo interno, di un vortice d’aria dalla buona potenza di aspirazione e dal ridotto consumo energetico. Si distinguono le scope elettriche senza fili monociclone, “configurate” cioè in modo tale che al loro interno si crei un unico vortice d’aria, e scope elettriche senza fili multicicloniche, che producono cioè, oltre al vortice più importante, altri vortici più piccoli (da 10 a 16). In merito, invece, ai sistemi di filtrazione, vanno considerate la tipologia di filtri che caratterizza l’apparecchio in oggetto, e le fasi di filtrazione, che sono tre. La prima fase – i cicloni – è rappresentata dal serbatoio: il vortice d’aria separa i detriti di dimensioni maggiori da quelli più piccoli, non visibili ad occhi nudo. La seconda fase, possibile e non obbligatoria, è costituita dal filtro in uscita del serbatoio, un filtro spesso e a pieghe posto su di esso. La terza fase di filtrazione, verificantesi subito prima della reintroduzione dell’aria nell’ambiente, è infine rappresentata dal filtro in uscita, un filtro in schiuma, gommapiuma o tessuto imbottito, che ha il compito di imprigionare i potenziali, grandi detriti prima dello scarico dell’aria. Come è facilmente intuibile, le scope elettriche con tre fasi di filtrazione garantiranno una migliore igienizzazione.
- Versatilità. Nella valutazione di una scopa elettrica senza fili rientra anche il fattore “versatilità”, fattore estrinsecantesi nella presenza di determinati accessori o di determinate caratteristiche. Tra gli accessori, si va dai modelli più semplici, che offrono una sola spazzola multifunzione per la pulizia di pavimenti e tappeti, a quelli maggiormente articolati e “poliedrici”, i “due in uno”, dotati di diversi accessori (bocchetta multifunzione, spazzola parquet, tubo telescopico). Tra le caratteristiche che contribuiscono a rendere più o meno versatile un apparecchio senza fili citiamo lo snodo della spazzola e la regolazione dell’aspirazione, caratteristiche di aiuto nelle faccende domestiche.
Questi appena illustrati rappresentano i parametri-base, da tenere ben presente al momento della scelta del proprio dispositivo. Possiamo, però, considerare altri fattori, ossia i materiali, la marca, ed il prezzo. Per quanto concerne i materiali, le scope elettriche senza fili sono realizzate prevalentemente in plastica, plastica che ovviamente può variare – quanto a solidità, resistenza e spessore – da modello a modello. In merito alla marca, si raccomanda di indirizzare l’acquisto verso brand noti e presenti sul territorio italiano, in caso di necessità di assistenza o di pezzi di ricambio. Ed i prezzi? Variabili. Vanno da 100 Euro circa nelle scope elettriche monofunzione di fascia economica, e con batterie Ni-MH al di sotto dei 20 V di potenza, a cifre incluse tra i 120 ed i 200 Euro negli apparecchi di fascia media, tutti due in uno, con batterie Li-ion e potenza racchiusa tra i 21 e i 25 V. I costi superano invece i 200 Euro in presenza di scope elettriche senza fili caratterizzate da batterie agli ioni di litio molto potenti (talora oltre i 30 V) e da un buon sistema filtrante.
Entrambe le tipologie di apparecchi presentano aspetti positivi ed aspetti negativi, per cui se ci si chiede quale preferire tra le due, non si troverà una sola ed univoca risposta. Vediamo perché.
La scopa elettrica con sacchetto è quella che prevede un sacchetto – di carta o di tessuto – che una volta pieno va sostituito. Rappresenta una tipologia di apparecchi molto pratica, soprattutto quanto alla manutenzione, in quanto la sostituzione del sacchetto non implica alcun contatto con lo sporco. Al tempo stesso, però, detta sostituzione richiede sacchetti compatibili con la marca ed il modello dell’apparecchio acquistato, motivo per il quale è utile indirizzare la propria scelta verso una scopa elettrica compatibile con più tipi di sacchetti. La scopa elettrica con sacchetto ha inoltre, come punto a suo sfavore, una spesa aggiuntiva sul lungo periodo.
La scopa elettrica senza sacchetto, invece, non comporta spese aggiuntive di manutenzione poiché prevede, al posto del classico sacchetto, un contenitore che va svuotato una volta riempitosi di polvere e di sporco in generale. Operazione, questa, assai semplice e richiedente pochi minuti: sarà infatti sufficiente spingere un pulsante apposito, ed il contenitore si sgancerà. Il contenitore, poi, potrà essere tranquillamente lavato con acqua. Indubbiamente più pratica di quella con sacchetto, la scopa elettrica senza sacchetto è caratterizzata dalla tecnologia ciclonica, quella tecnologia, cioè, che separa l’aria dalla polvere evitando che quest’ultima vada ad intasare il filtro del contenitore. Questa tipologia di apparecchi, però, implica un contatto, anche se minimo, con lo sporco che è stato raccolto, la qual cosa non la rende adatta ai soggetti allergici.
Scopa elettrica e scopa a vapore sono elettrodomestici completamente diversi tra loro. La prima rappresenta l’evoluzione tecnologica della scopa tradizionale, che, però, al contrario di quest’ultima, non sposta da un luogo all’altro polvere e sporco in generale, ma lo aspira. È presente in commercio fornita di un sacchetto raccogli-polvere (scopa elettrica con sacchetto), oppure di un contenitore che andrà svuotato una volta pieno (scopa elettrica senza sacchetto), ed è disponibile sia nella versione con filo che senza filo, la quale ultima è dotata di un’apposita base di ricarica, dove lasciare l’apparecchio ogni qualvolta non è in uso.
La scopa a vapore, invece, ancora non molto nota a tutti, non ha la funzione di aspirare la polvere, ma quella di igienizzare la casa senza adoperare detersivi: acari, batteri, e sporco in generale – difficili da mandar via con acqua e detersivo – vengono eliminati con l’emissione di un forte getto di vapore a 100 gradi. Ideale per piastrelle, vetri, e pavimenti quali grès, marmo o parquet e legno, la scopa a vapore è caratterizzata da un funzionamento assai semplice: si riempie infatti il serbatoio di acqua, attendendo che questa giunga a temperatura, ed attraverso un tasto apposito si fa uscire il vapore.
A fronte di queste considerazioni si può dunque dire che la scopa elettrica “spazza”, mentre quella a vapore “igienizza”, ed è forse questo il motivo che spinge molti utenti a preferire la prima, il fatto cioè di non poter anche spazzare con la scopa a vapore (prima della scopa a vapore andrebbe anzi adoperata la scopa elettrica).
La scelta tra la scopa elettrica e l’aspirapolvere a traino dipende dai propri bisogni, dalla destinazione d’uso dell’apparecchio, e dall’ambiente in cui si intende agire.
Se si desidera un elettrodomestico leggero e pratico, che raggiunga anche i punti più difficili, e la propria abitazione presenta delle scale, allora la scopa elettrica è la soluzione da preferire. Se invece si è alla ricerca di un elettrodomestico potente, versatile, idoneo a tutte le tipologie di superfici, e fornito di diversi accessori – così da poterlo utilizzare non solo sui pavimenti, ma anche sui divani e tappeti – l’aspirapolvere a traino è la scelta migliore. Benché più massiccio e pesante della scopa elettrica, infatti, esso garantisce una maggiore capacità aspirante, costituendo l’opzione verso cui indirizzare il proprio acquisto qualora si disponga di ambienti vasti e di sporco ostico.