Pratica, maneggevole e poco ingombrante, la scopa elettrica costituisce attualmente la soluzione ideale per mantenere pulita la propria casa. Soluzione, questa, ancora più gradita se si considerano i ritmi frenetici della vita quotidiana, che lasciano davvero poco spazio per sé e per gli impegni che – inevitabilmente – occupano una parte più o meno cospicua della propria giornata.
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Più potente e leggera di quella tradizionale, la scopa elettrica ha infatti dalla sua il vantaggio – uno tra i tanti, come vedremo in seguito – di essere veloce e precisa, raggiungendo talora potenze di aspirazione che fanno concorrenza anche all’aspirapolvere, apparecchio senza dubbio più pesante e voluminoso. Con una normale scopa, sporco e polvere sono semplicemente “spostati” da un posto all’altro, e vanno, ovviamente, raccolti, servendosi della poco simpatica paletta, con difficoltà e seccature facilmente intuibili. Senza dimenticare che servendosi di una tradizionale scopa, si raccoglie solamente ciò che si riesce a vedere, mentre ciò che non risulta visibile ad occhi nudo continua a “giacere” sui pavimenti.
L’uso di una scopa elettrica, al contrario, garantisce un’indubbia maggiore qualità ed efficacia del lavoro svolto, con un netto dimezzamento del tempo di norma impiegato per le faccende di casa: si comprende bene, di conseguenza, perché è davvero difficile, al giorno d’oggi, non avere in casa un elettrodomestico di tale tipologia, una vera e propria “rivoluzione” in tema di pulizie.
< style=”text-align: justify;”>Ma come “è fatta” una scopa elettrica? Dalla linea semplice ma al contempo elegante, essa è formata da un corpo centrale – ove si trova il motore – al quale è collegato un tubo rigido con una spazzola ad esso fissata (spazzola che può essere di varia tipologia, allo scopo di garantire il massimo dell’igiene su qualunque superficie). Sul lato superiore del corpo centrale, poi, si trovano l’interruttore e l’impugnatura; in merito a quest’ultima, si segnalano impugnature ergonomiche dalle caratteristiche assai pratiche, quali ad esempio lo stopper antiscivolo integrato, che permette di appoggiare l’elettrodomestico in oggetto a pareti e porte in tutta sicurezza.
L’utilizzo della scopa elettrica – è opportuno evidenziarlo – non si ferma alla pulizia dei pavimenti – utilizzo per il quale è più nota – ma si estende a tutta una serie di lavori domestici, grazie agli appositi accessori che consentono di pulire in modo egregio anche materassi e divani. Accessori aggiuntivi – disponibili per le diverse tipologie di scope – presenti sul mercato in grande varietà. Un argomento, questo, su cui ritorneremo nel corso dell’esposizione.
Scopa elettrica o aspirapolvere? Quale scegliere tra i due elettrodomestici?
Prima di addentrarci nella tematica “scopa elettrica” – illustrandone compiutamente quelli che sono tutti i suoi aspetti – è il caso di mettere in evidenza che, in fatto di pulizie domestiche, si contendono a pari merito il primato la scopa elettrica e l’aspirapolvere, lasciando così aperta la “competizione”. Quale tra i due elettrodomestici, dunque, è da scegliere? Verso quale dei due è preferibile orientare il proprio acquisto? Una risposta univoca a questa domanda non esiste, dipendendo, essa, dalle proprie esigenze, dall’uso al quale è destinato l’apparecchio in questione, e dall’ambiente nel quale esso verrà utilizzato.
Più leggera e maneggevole dell’aspirapolvere, la scopa elettrica – che si colloca, per così dire, “a metà strada” tra la tradizionale scopa ed il precitato apparecchio – è la scelta da preferire in presenza di spazi esigui e di zone un po’ ostiche, quali le scale, ad esempio. Poco ingombrante, ed idonea a raggiungere anche gli angoli più nascosti della casa, si presta a diverse distinzioni, come vedremo in seguito.
L’aspirapolvere a traino, il classico modello fornito di due ruote, è solitamente più voluminoso e pesante della scopa elettrica, ma ha dalla sua il vantaggio di essere caratterizzato da una maggiore capacità di aspirazione. È inoltre spesso fornito di diversi accessori che lo rendono estremamente adattabile non solo ai diversi pavimenti ma anche alle diverse superfici, come divani e tappeti. Rappresenta l’opzione verso cui veicolare il proprio acquisto in caso di ambienti ampi e di sporco difficile da andare via: nulla toglie, ovviamente, che si possa fare una scelta diversa, o che le due tipologie di apparecchi possano coesistere, adoperando l’aspirapolvere per le pulizie periodiche, e la scopa elettrica per quelle di tutti i giorni.
Fatta questa necessaria premessa, possiamo ora occuparci interamente dell’argomento oggetto di questa trattazione, la scopa elettrica appunto, cominciando con quelle che sono le “regole” essenziali da seguire perché il proprio si riveli un acquisto consapevole e soddisfacente le proprie esigenze.
Perché scegliere una scopa elettrica e quali aspetti considerare per il migliore acquisto
Leggera e pratica da usare – come poc’anzi accennato – la scopa elettrica risponde a quelli che sono i bisogni di portabilità ed efficienza, rivelandosi l’elettrodomestico ideale per pulizie veloci, ma anche – a seconda del modello – per pulire a fondo tutta la casa. È, dunque, un acquisto fortemente consigliato a tutti, che non lascerà delusi o pentiti. Ma come scegliere la scopa elettrica che fa per sé? Il modello “migliore”, che più di adatta alle proprie esigenze ed alle proprie tasche?
C’è da dire che il mercato, al riguardo, offre una vasta gamma di prodotti, diversi tra loro non solo per brand, design o prezzo, ma anche per caratteristiche, relative, ad esempio, alla presenza o meno del sacco, al fatto che siano con o senza filo, alla qualità e quantità degli accessori in dotazione. Questa vasta scelta, tuttavia, se da un lato garantisce al potenziale acquirente maggiori opportunità, dall’altro lato può generare dubbio e confusione, soprattutto se non si è esperti del settore e non si sa quali passi muovere, e quali requisiti possono interessare di più e quali invece, di meno.
Come stabilire, dunque, se la scopa elettrica è l’apparecchio che maggiormente risponde alle proprie necessità? E qual è la tipologia verso la quale indirizzare il proprio acquisto?
Un primo passo è quello di porsi alcune, semplici, domande:
- Quanti ambienti in casa sono da pulire? E quanto sono grandi?
- Quanto tempo abbiamo quotidianamente a disposizione per effettuare le pulizie?
- È frequente la necessità di pulire pavimenti ove sono stati versati dei liquidi?
Queste domande sono di aiuto per comprendere se la scopa elettrica è l’acquisto giusto da mettere in pratica, e, in caso di risposta affermativa, quali caratteristiche dovrà presentare. In caso di abitazione piccola ma densamente occupata, oppure grande, e magari sviluppantesi su più piani, o ancora in presenza di scarso tempo a disposizione per le pulizie, allora, sì, l’apparecchio in oggetto è la scelta migliore.
Perché detta scelta sia pienamente consapevole e “giusta per sé”, è necessario valutare il tipo di utilizzo al quale la scopa elettrica sarà destinata, tenendo in considerazione che in commercio esistono modelli particolarmente tecnologici ed opportunità “ibride”. Esempi al riguardo sono dati dalle scope elettriche “2 in 1”, che permettono di staccare la parte aspirante dell’apparecchio dalla struttura dello stesso, adoperandola come un comodo aspirabriciole, oppure da elettrodomestici che non si limitano ad aspirare, ma lavano pure. Soluzioni, queste, che si rivelano tra l’altro vantaggiose sia a livello economico che di spazio.
Ed ancora, sempre nell’ottica di un acquisto perfettamente aderente ai propri bisogni, bisogna capire se la scopa elettrica in procinto di acquistare sarà adoperata in casa come unico e solo apparecchio aspirante, perché in tal caso, sarà preferibile veicolare detto acquisto verso un modello maggiormente potente ed accessoriato. Se, al contrario, il suo utilizzo sarà per le sole pulizie quotidiane, o per le pulizie di determinate aree – come le scale ad esempio – allora la scelta migliore si rivelerà un modello basic.
Queste appena esposte sono le linee-guida essenziali da cui partire per “muoversi” con più disinvoltura tra le infinite possibilità offerte dal mercato. Esistono, però, dei parametri imprescindibili, dei fattori decisivi, che “fanno la differenza” in fatto di scope elettriche: li consideriamo dettagliatamente nel prossimo paragrafo.
Come scegliere una scopa elettrica: i criteri a cui fare riferimento
Abbiamo or ora sottolineato quali aspetti esaminare nel momento in cui si decide di acquistare una scopa elettrica, aspetti che faranno sì che la propria scelta non sia dettata dal dubbio o dalla confusione, ma sia consapevole, e rispondente a quelle che sono le proprie esigenze. E questo è il motivo per il quale non esiste “la migliore” scopa elettrica, ma esiste – come appena visto – quella migliore per sé, a seconda della tipologia di abitazione e di utilizzo al quale essa è destinata, oltre che del tempo a propria a propria disposizione da dedicare alle faccende domestiche.
Detto questo, esistono determinate caratteristiche, assolutamente non trascurabili, che vanno prese in considerazione prima di procedere all’acquisto di una scopa elettrica, ossia la struttura, la potenza e l’alimentazione, la tecnologia, la praticità di utilizzo, e gli accessori. Consideriamo dette caratteristiche qui di seguito.
- Struttura. È il primo fattore da valutare al momento della scelta, poiché aiuta ad individuare quale modello meglio si adatta alla propria casa ed alle proprie necessità. Rientra, nelle caratteristiche strutturali di una scopa elettrica, innanzitutto il peso (una buona scopa elettrica ha un peso oscillante tra i 2 ed i 4 Kg), specie quando gli ambienti sono grandi, situazione, questa, che fa preferire un apparecchio il più leggero possibile: se pesante, infatti, esso risulterebbe alla lunga stancante, con il rischio di adoperarlo sempre meno – lasciando che lo sporco si accumuli – o addirittura di non adoperarlo proprio, “rivalutando”, magari, la vecchia, tradizionale scopa. È anche vero, però, che quello del peso è un valore soggettivo, e così, ad esempio, una scopa che risulta “impegnativa” per una donna avanti con gli anni, non lo sarà per un soggetto dotato di parecchia forza nelle braccia. Ciò vuol dire che bisognerà valutare l’utilizzatore effettivo della scopa elettrica che si andrà ad acquistare e poi fare le considerazioni del caso. Fermo restando quanto appena sottolineato, si suggerisce di provare in negozio la scopa elettrica stessa, così da potersi rendere conto del suo peso e della sua maneggevolezza. Nella struttura dell’elettrodomestico in oggetto andrà anche vagliata la forma della spazzola aspirante, a parallelepipedo nella maggior parte dei modelli; in altri, invece, si presenta appuntita, così da consentire una pulizia precisa anche negli angoli, i punti notoriamente più difficili da raggiungere.
- Potenza ed alimentazione. Ci si riferisce rispettivamente alla potenza della scopa elettrica – espressa in Watt per lo scope con filo e talora in Volt per quelle senza filo – e al tipo di alimentazione della stessa, con batteria o a corrente (con filo). In merito alla potenza – che parte da 1000 Watt sino a giungere a 1800 Watt – è importante mettere in evidenza che, contrariamente a quanto accade negli altri elettrodomestici, in questa tipologia di apparecchi la potenza del motore non significa necessariamente migliore potenza di aspirazione. È altresì importante sottolineare che, in linea generale, le scope elettriche alimentate con il cavo hanno una maggiore potenza di quelle a batteria, in considerazione della scarsa autonomia di queste ultime: una volta superato un determinato limite di ricarica, difatti, cominciano a perdere un po’ della propria forza aspirante. Concentrando per un momento la nostra attenzione sulle scope con cavo, il valore indicato – espresso in Watt, come or ora esposto – quantizza l’energia “detratta” dalla rete elettrica, mostrando quale sarà il dispendio di energia. Perché la scelta di una scopa elettrica cada su una dai consumi più limitati, un aiuto giunge dall’etichettatura energetica europea: come è noto, gli elettrodomestici a consumo ridotto sono quelli appartenenti alle classi A e superiori (A+, A++, ecc), mentre quelle successive, da B a G, risultano essere quelle più gravose. La stessa etichettatura energetica “misura” anche le prestazioni sulle diverse superfici, con una scala che va da A (prestazioni eccellenti) a G (prestazioni scarse).
- Tecnologia. Rappresenta un parametro di fondamentale importanza al momento dell’acquisto di una scopa elettrica, e si sostanzia nelle modalità che essa utilizza per l’aspirazione, in ambito di raccolta e di filtraggio. Per quanto concerne i sistemi di raccolta, si può optare per un apparecchio con sacchetto – che richiede sostituzione e regolare acquisto di nuovi sacchetti, ma è più capiente e dunque consente un lavoro continuativo di maggiore durata – oppure senza sacchetto, agevole da svuotare, ma di minore capacità, che sfrutta la cosiddetta tecnologia ciclonica. Ci occuperemo nel dettaglio di questa distinzione – evidenziandone i punti di forza e quelli negativi – nel paragrafo di competenza. In merito, invece, ai sistemi di filtraggio, solitamente essi sono due: un primo filtraggio, eseguito tramite un semplice filtro di trama spessa, bloccante quelli che sono i detriti di dimensioni maggiori (briciole o capelli, ad esempio), ed un secondo filtraggio, effettuato dal sacchetto oppure, nei serbatoi ciclonici, da un secondo filtro, che impedisce il passaggio della polvere più sottile, evitandone al contempo la nuova propagazione nell’aria. All’interno dei modelli di scopa elettrica di fascia più alta, è possibile poi trovare un ulteriore filtro, chiamato HEPA (High Efficiency Particulate Air), un filtro di alta qualità di particolare importanza per i soggetti allergici, poiché trattiene quasi tutte le particelle dal diametro di 0,3 micron o superiore, tra cui sono compresi i più comuni allergeni. Illustreremo più dettagliatamente questa tipologia di filtro più avanti. Qui mettiamo in evidenza che anche nella valutazione dell’efficacia dei filtri viene in aiuto l’etichettatura europea, con una scala da A a G, ove A costituisce la massima filtrazione, e G la peggiore.
- Praticità di utilizzo. Tra le caratteristiche da tenere presenti al momento dell’acquisto di una scopa elettrica rientra la praticità di utilizzo, estrinsecantesi soprattutto nella sua comodità e nella manutenzione che comporta. Come già evidenziato a proposito della sua struttura, la scopa elettrica deve essere leggera ed ergonomica, agevole da prendere, da adoperare e da riporre, per permettere pulizie comode e con sforzi ridotti al minimo. Un elemento distintivo, non presente in tutti gli apparecchi, e di indubbia utilità, è la capacità di rimanere in piedi da sola – in posizione di parcheggio verticale – senza il bisogno di essere appoggiata al muro; è anche vero, però, in merito, che minimo ingombro e minimo peso, se da un lato assicurano comodità e praticità, dall’altro spesso significano anche una minore capacità di aspirazione. Ragion per cui, prima di procedere all’acquisto di una scopa elettrica, è il caso di valutare se propendere per la praticità oppure per la potenza, scelta, questa, puramente soggettiva e dipendente dalle proprie, specifiche, esigenze. Dal punto di vista del funzionamento pratico, poi, è importante controllare che l’elettrodomestico in esame possa inclinarsi, rispetto alla spazzola, di un angolo che sia bastevole a consentire l’aspirazione anche sotto mobili bassi, per un lavoro più agevole e preciso. E ancora, nel caso di una scopa elettrica con filo – argomento di cui ci occuperemo, insieme alla scopa elettrica senza filo, nel relativo paragrafo – è opportuno verificare la presenza di un sistema avvolgicavo (semplici ganci attorno ai quali avvolgere il filo, o apposito vano con avvolgimento automatico). Importante, poi, sempre a proposito della scopa elettrica con filo, prestare attenzione alla lunghezza del cavo di corrente: se la casa è grande, poter usufruire di un cavo lungo vuol dire potersi spostare agevolmente tra un punto e l’altro, anche di ambienti diversi, senza la necessità di staccare la spina dalla presa per doverla inserire in un’altra. Un cavo corto, invece, obbliga a molti cambi, specie se l’arredamento delle camere prevede tavoli, sedie o poltrone, perché essi rappresenteranno un ostacolo e limiteranno ancor di più il campo di azione della scopa elettrica. Rientra nel fattore “praticità di utilizzo” di una scopa elettrica anche la differente tecnologia alla base del sistema di raccolta: i modelli con sacchetto prevedono l’acquisto e la periodica sostituzione dei sacchetti, mentre quelli senza sacchetto sono forniti di un contenitore svuotabile e lavabile, e non richiedono spese di manutenzione supplementari. Anche questa distinzione – così come quella tra scope elettriche con filo o senza filo – sarà illustrata nella sezione di competenza. Fa parte della praticità di utilizzo dell’apparecchio in oggetto anche la rumorosità dello stesso – un modello silenzioso può scendere di poco al di sotto degli 80 dB, mentre uno maggiormente rumoroso raggiunge gli 87 dB circa) – così come l’eventuale possibilità, prevista da alcuni modelli, di aggiungere gocce di essenze profumate, per rendere gradevole l’aria durante le pulizie. Ed infine, può rivelarsi utile, ai fini di un acquisto “più mirato”, valutare la multifunzionalità della scopa elettrica: determinati apparecchi, in merito, sono particolarmente versatili, fungendo da aspirapolvere portatile e/o aspirabriciole integrato (molto utile, ad esempio, per tavoli, mensole, divani e interni dell’auto), mentre altri – quelli più innovativi e ricercati – prevedono anche una funzione lava e asciuga pavimenti.
- Accessori. Non sempre sono “destinatari” della giusta attenzione, ma gli accessori, in realtà, “fanno la differenza” tra un modello di scopa elettrica ed un altro, poiché ne aumentano la versatilità, a cui abbiamo or ora fatto riferimento. Ed è importante valutarli con attenzione, poiché le esigenze variano da soggetto a soggetto, dipendendo, esse, dalla tipologia di casa e dall’arredamento della stessa, dalla presenza di eventuali spazi angusti, o di tappeti, moquette o parquet: così, a titolo esemplificativo, la lancia per le fughe è essenziale per raggiungere gli angoli o i punti più stretti, mentre la spazzola larga e a setole morbide per il parquet si rivela di estrema utilità quando parte della casa o tutta ha i pavimenti di pregiati listelli di legno. Tra gli accessori più comuni segnaliamo, oltre a quelli appena citati, la bocchetta per imbottiti, anche detta a “T”, che può essere adoperata su poltrone, divani o materassi, il tubo prolunga flessibile per bocchette, di aiuto per raggiungere mensole e scaffali, e la spazzola lavapavimenti – generalmente piuttosto pesante e fornita di spazzole rotanti – da utilizzare sui pavimenti di ceramica, che talora prevede anche un sistema di asciugatura. Esistono poi accessori specifici per la raccolta di peli di animali dal pavimento, dal divano, e da ogni luogo che sia stato “esplorato” dal proprio amico a quattro zampe: l’accessorio in questione prende di solito il nome di “turbospazzola“, ed è costituito da particolari rulli che trattengono che la peluria del cane o del gatto.
Altri fattori da considerare al momento della scelta
Quelli appena trattati sono i criteri base da seguire per veicolare il proprio acquisto in modo giusto e consapevole. E sono criteri imprescindibili, di importanza tutt’altro che marginale. Ma esistono altri fattori da tenere presente al momento della scelta di una scopa elettrica? I materiali, ad esempio, vanno considerati? E la marca o il prezzo?
I materiali di realizzazione delle scope elettriche hanno rilievo solo dal punto di vista della loro flessibilità (o rigidità) e del loro spessore, nel senso che anche i modelli di fascia più alta sono assemblati in plastica, e non è questo dato a fare la differenza in fatto di prestazioni. Ciò a cui va fatta particolare attenzione si sostanzia negli agganci dei diversi pezzi che compongono l’apparecchio, per rendersi conto di quanto l’utilizzo ed il logorio dato dall’utilizzo stesso possano con il trascorrere del tempo causare una rottura.
In merito alla marca, c’è da dire che sostanziali differenze non ne esistono – se non nel design – nei modelli di scope elettriche di una stessa fascia di prezzo. La situazione è invece diversa negli apparecchi appartenenti ad una fascia di prezzo superiore, dove il brand è segno di distinzione a livello di efficacia, praticità e qualità della filtrazione, così pure come di accessori e completezza delle funzioni. Fermo restando ciò, comunque, ciò che risulta più importante è controllare la raggiungibilità del servizio di assistenza clienti, dal momento che i marchi di importazione talora non forniscono assistenza in italiano né hanno centri di assistenza autorizzati sul territorio italiano.
Per quanto concerne, infine, il prezzo di una scopa elettrica, va da sé che esso andrà di pari passo con la qualità, e dunque, quanto più esso sarà elevato, tanto più alta sarà la qualità di quel determinato modello. A titolo esemplificativo, una scopa elettrica con o senza sacchetto ha un costo variabile tra i 50 ed i 500 Euro, variazione di prezzo, questa, strettamente connessa alle caratteristiche del prodotto e agli accessori in dotazione.
È opportuno, riguardo al prezzo di una scopa elettrica, operare anche un’ulteriore distinzione all’interno della categoria di apparecchi senza fili, e cioè tra modelli senza fili compatti, e modelli senza fili scomponibili. I primi, dall’aspetto delle tradizionali scope elettriche, possono pulire solamente i pavimenti, e talora sono forniti di un aspirabriciole incorporato: il loro prezzo oscilla tra i 150 ed i 250 Euro circa. I secondi, invece, sono elettrodomestici estremamente versatili, in grado di pulire non solo pavimenti, ma anche divani, materassi, interni auto, scale: l’intervallo di prezzo, in questo caso, è di 200/300 Euro circa.
Fermo restando quanto detto, tuttavia, è altrettanto vero che ogni individuo ha diversi vincoli di budget, da rispettare ovviamente, vincoli che comunque consentono l’acquisto di un prodotto soddisfacente. Non risulta difficile, difatti, trovare in commercio soluzioni che prevedono una spesa di circa 70/80 Euro: si tratterà di apparecchi con il cavo, o che utilizzano il tradizionale sacchetto, ma ugualmente validi, se non si hanno eccessive “pretese”. Tutto dipende, come già sottolineato precedentemente, da quelle che sono le proprie esigenze.
Scopa elettrica con filo e senza filo
In commercio esistono diverse tipologie di scope elettriche, che a seconda della specifica situazione, sono in grado di offrire un aiuto “finalizzato” all’acquirente di turno. Le principali distinzioni sono, in ogni caso, tra scopa elettrica con filo e senza filo, e scopa elettrica con sacchetto e senza sacchetto. Rimandando la trattazione di quest’ultima al prossimo paragrafo, concentriamo ora la nostra attenzione sulla prima tipologia di apparecchi.
La scopa elettrica con filo è quella che va collegata alla corrente elettrica ed è vincolata nei movimenti dalla lunghezza del filo stesso; pur essendo per tal motivo poco pratica, però, assicura un funzionamento continuo e costante e un’ottima potenza di aspirazione, rimuovendo dai pavimenti, o da qualsiasi altra superficie, detriti anche del peso di diversi grammi.
La scopa elettrica senza filo, invece, è quella fornita di un’apposita base di ricarica su cui collocarla nel momento in cui non è funzione. Non ostacola i movimenti, consentendo, anzi, di passare da un ambiente all’altro senza la necessità di scollegare e ricollegare il cavo alla presa elettrica, e garantendo, di conseguenza, una pulizia più rapida. Può essere inoltre adoperata in maniera disinvolta anche in spazi ostici e sulle scale, e non comporta il rischio di inciampare.
Fattori importanti a cui prestare attenzione, al momento dell’acquisto di una scopa elettrica di tal tipo, sono la potenza e la batteria. La prima – generalmente indicata in Watt – è in alcuni casi espressa in Volt, e maggiori saranno i Volt, maggiore sarà la potenza (ciò in considerazione del fatto che i Volt si misurano dividendo i Watt per gli ampere, quindi per sapere a quanti Watt corrisponde una scopa da “tot” Volt, è necessario moltiplicare i Volt per gli ampere; da questo si evince, pertanto, che all’aumentare dei Volt – a parità di ampere – aumenta la potenza della scopa). In merito alla batteria, è preferibile che essa sia al litio, perché, tra tutte, è quella che assicura prestazioni migliori; più leggera, può inoltre essere ricaricata in qualunque momento.
La scopa elettrica senza filo, a fronte di tanti vantaggi, trova tuttavia il suo limite nella durata della batteria (in genere di 20/25 minuti, anche se il mercato mette a disposizione modelli con maggiore autonomia, di 45 ed anche 60 minuti) e nel tempo di ricarica, talora molto lungo (anche 24 ore), la qual cosa non consente di utilizzare questa tipologia di elettrodomestici in case molto grandi. Almeno nei modelli più innovativi, poi, il costo di questa tipologia di apparecchi senza filo ha un costo superiore alla media.
Quale tipologia di scopa elettrica preferire, dunque? Con filo o senza filo? Entrambe, come appena visto, presentano punti di forza e criticità. Fermo restando che la scelta è puramente soggettiva, un aiuto alla predetta domanda giunge sicuramente da quelle che sono le proprie esigenze, esigenze che si racchiudono in alcune domande: “Dove si utilizzerà l’apparecchio, e per quanto tempo? E chi lo utilizzerà?”
Per quanto concerne il primo interrogativo – più arduo da “dipanare” – se la propria abitazione presenta un’ampia zona rivestita da moquette o tappeti, perché si ottengano risultati migliori, sarebbe preferibile veicolare l’acquisto verso una scopa elettrica con filo, generalmente più potente di una senza filo, e adoperabile per periodi di tempo più lunghi. Il che fa sì che essa risulti più indicata per tappeti particolarmente voluminosi o per detriti di maggiori dimensioni; l’unico “neo” è data dalla seccatura del cavo, bloccato sui mobili o addirittura ostacolante le faccende domestiche. Se invece la propria necessità si sostanzia nella pulizia di pavimenti duri come quelli in legno, una scopa elettrica senza filo sarà bastevole, in termini di tempo e di potenza di aspirazione, per completare la pulizia stessa: l’unica accortezza è quella di verificare la carica della batteria durante il lavoro, per evitare di dover lasciare a metà le operazioni di pulizia.
In merito al tempo di utilizzo dell’apparecchio, va messo in conto che talora ci si potrà dimenticare di ricaricare la batteria, e si sarà “costretti” ad attendere i tempi di ricarica, variabili a seconda della scopa elettrica scelta: bisognerà quindi tenere in considerazione questa possibilità al momento dell’acquisto e fare le proprie valutazioni. Se poi, in famiglia, sono presenti bambini, sarebbe preferibile indirizzarsi verso una scopa elettrica senza filo, per evitare che i bambini stessi possano inciampare nel cavo e farsi male. Scopa elettrica senza filo che si consiglia anche nel caso in cui il compito di occuparsi delle pulizie sia stato affidato al proprio figlio/alla propria figlia, perché detto compito possa risultare per lui/lei il più agevole possibile. Di contro, detto apparecchio non è la scelta migliore qualora le superfici su cui lavorare superino gli 80/90 metri quadrati. Va tra l’altro poi considerato che la potenza di aspirazione raramente è costante nel tempo, e specie nei modelli più economici, accade che la scopa elettrica risulti più efficace nei primi minuti e non in quelli finali.
Come si vede, dunque, i fattori a cui badare nella scelta dell’una o dell’altra tipologia – con o senza filo – si sostanziano nella frequenza di utilizzo dell’apparecchio, nell’ampiezza del proprio appartamento, e nella potenza di aspirazione di cui si necessita.
Scopa elettrica con sacchetto e senza sacchetto
Come accennato nel precedente paragrafo, un’altra importante distinzione, all’interno delle scope elettriche, è quella tra scopa elettrica con sacchetto e senza sacchetto. Quale preferire tra le due? Una risposta univoca al quesito non esiste, perché, come per gli apparecchi con filo e senza filo, anche le due diverse tipologie di elettrodomestico prese ora in esame hanno i loro pro e i loro contro. Vediamo perché.
La scopa elettrica con sacchetto – la più classica delle tipologie – è molto comoda da adoperare, in particolare per quanto concerne la sua manutenzione, in quanto cambiare il sacchetto non comporta alcun contatto diretto con polvere, capelli, e con lo sporco raccolto in generale, né il lavaggio del serbatoio. Quando il sacco è pieno, infatti, basta rimuoverlo dal suo alloggio e gettarlo nel secchio della spazzatura; ciò che andrà pulito, lavato e sostituito, quando occorre, saranno i filtri.
Questa tipologia di apparecchi, tuttavia, ha il limite della spesa aggiuntiva da sostenere sul lungo periodo, e della necessità di reperire i sacchetti, solitamente in confezioni da 5 o dieci pezzi, nei negozi fisici così come in quelli online. Al riguardo si fa presente di non rinviare né la sostituzione del sacchetto una volta pieno, né la pulizia del filtro, perché altrimenti la scopa elettrica subirà un percepibile calo di potenza.
La scopa elettrica senza sacchetto, caratterizzata dalla tecnologia ciclonica, non prevede invece alcun sacchetto di ricambio e non obbliga a spese aggiuntive di manutenzione. Nel momento in cui il contenitore ove si deposita lo sporco si riempie, lo si toglie dalla scopa e lo si svuota, operazione, questa, agevole e di pochi minuti, ma che comporta un minimo contatto con lo sporco raccolto: motivo per il quale molti allergologi suggeriscono apparecchi forniti di sacco a chi ha problemi con la polvere.
Questa tipologia di scopa elettrica risulta senza dubbio più pratica di quella che prevede sacchetti intercambiabili usa e getta: è bene, tuttavia, prestare attenzione alla capacità del raccoglitore, indicata in litri, così da preferire una capacità più elevata se, ad esempio, sono molte le superfici da pulire.
Qualche chiarimento in più, a questo punto, lo merita la predetta tecnologia ciclonica alla base delle scopa elettrica senza sacchetto. Essa è così chiamata in riferimento al movimento rotatorio proprio dei cicloni nell’atmosfera, movimento che viene “ricreato” in miniatura all’interno degli aspirapolvere. E trova i suoi caratteri peculiari, oltre che nell’assenza di sacchetto interno – come appena visto – nel meccanismo con il quale viene trattata l’aria aspirata. Quest’ultima – che comprende lo sporco – è incanalata all’interno dell’apparecchio in una cassetta in cui è presente un’elica: detta elica aziona un vero e proprio ciclone capace di dividere l’aria dalle particelle di polvere in virtù della forza centrifuga creata dal vortice. Così facendo, polvere, capelli e sporco in generale, si accumulano prima sul bordo e poi sul fondo del contenitore, mentre l’aria – pulita – viene rilasciata all’interno. E proprio perché pulita, non inquina l’ambiente e tiene elevato il comfort della propria casa.
I vantaggi? Oltre a quelli già messi in rilievo – risparmio economico e facilità di gestione – vanno evidenziati un minor impatto sull’ambiente, in mancanza di sacchetti da smaltire, e una maggiore potenza di aspirazione. Ciò in virtù del fatto che, non essendoci appunto i sacchetti, non c’è la cosiddetta perdita di aspirazione, poiché l’aria fuoriesce più agevolmente e direttamente all’interno dell’apparecchio. Aria che, come abbiamo or ora sottolineato, una volta all’esterno, risulta particolarmente sana e pulita, perché “privata” non solo delle polveri, ma anche dei cattivi odori provocati da eventuali residui di sporco. Un’ultima notazione riguarda la presenza, in diversi apparecchi caratterizzati dalla tecnologia ciclonica, dei filtri HEPA – cui abbiamo già accennato in precedenza – ossia particolari filtri capaci di trattenere le particelle di polvere più piccole e sottili (acari, pollini e peli di animali).
Per fare maggiore chiarezza, riassumiamo con la seguente tabella le principali tipologie di scope elettriche ed i rispettivi pro e contro:
Tipologia | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Scopa elettrica con filo | – funzionamento continuo e costante – ottima potenza di aspirazione | presenza del filo vincolante i movimenti |
Scopa elettrica senza filo | – movimenti agevoli – pulizia più rapida | – durata della batteria (generalmente 20/25 minuti) – tempi di ricarica a volte lunghi – potenza di aspirazione non costante nel tempo |
Scopa elettrica con sacchetto | manutenzione semplice | – spesa aggiuntiva sul lungo periodo – necessità di reperire i sacchetti |
Scopa elettrica senza sacchetto | – tecnologia ciclonica – nessun sacchetto da sostituire e nessuna spesa aggiuntiva, quindi maggiore praticità – minor impatto sull’ambiente | contatto con lo sporco raccolto nel momento in cui si svuota il contenitore |
Utilizzo e manutenzione di una scopa elettrica
Come abbiamo visto, le scope elettriche si rivelano di gran lunga più efficienti di quelle tradizionali, raccogliendo polvere e sporco in modo rapido e preciso: vera e propria rivoluzione in fatto di pulizie, hanno senza dubbio migliorato la vita di tantissime casalinghe, che prese, come è facilmente intuibile, da tante altre “incombenze”, hanno trovato in questi apparecchi un aiuto prezioso.
Sono infatti utili per rimuovere dai pavimenti la polvere ed i residui solidi come ad esempio briciole di pane, ma anche per aspirare i capelli – spostati semplicemente da una parte all’altra servendosi della comune scopa – e lo sporco dai tappeti, nonché per raggiungere gli angoli della casa, punti notoriamente poco accessibili. Si suggerisce, ai fini di un impiego ancora più efficace della scopa elettrica, di passare con cura l’apparecchio su tutte le mattonelle, prima di effettuare un lavaggio con acqua e sapone specifico per pavimenti. Così facendo, l’igienizzazione e la pulizia saranno davvero perfette.
Una volta scelta la propria scopa elettrica, perché essa duri nel tempo, è necessario averne cura ed eseguire una corretta manutenzione, allo scopo di evitare guasti o cattivi funzionamenti. Ecco qui di seguito alcuni semplici ma efficaci suggerimenti.
Nel caso di scopa elettrica con filo, prima di introdurre la spina nella corrente, si consiglia innanzitutto di verificare lo stato del cavo e della spina stessa, in quanto eventuali rotture potrebbero provocare cortocircuiti, o addirittura pericolosi incendi. Al fine di evitare danneggiamenti alla sua struttura, e conseguente sostituzione, è opportuno, inoltre, mantenere il filo sempre ben dipanato, impedendo che si attorcigli su sé stesso, e prestare molta attenzione a non passarci su con le ruote, né ad incastrarlo sotto le porte.
I filtri vanno puliti, e, se troppo sporchi, sostituiti; il sacco – in presenza di apparecchio con sacchetto – va cambiato, e la tanica raccogli polvere – in caso di scopa con tecnologia ciclonica – va svuotata, in quanto tanica e sacchetto pieni fanno scadere le prestazioni dell’apparecchio. Il sacchetto, in particolare, non deve essere riempito sino all’orlo, ma tolto un po’ prima, ed è preferibile che non sia molto economico, perché non tratterrebbe adeguatamente la polvere e potrebbe staccarsi dalla scopa, rendendo vano il lavoro svolto.
È altresì opportuno rimuovere sistematicamente peli, capelli e lanugine dalle spazzole delle testine di pulizia, ossia quelle che scorrono sul pavimento, e controllare che le stesse non siano in tutto o in parte ostruite. In merito, infine, alla regolazione della potenza, se l’apparecchio acquistato consente una regolazione mediante manopola o leva, si suggerisce di adoperare sempre quella inferiore in rapporto allo sporco da eliminare, e ciò perché maggiore potenza vuol dire maggiori consumi, che distribuiti in 365 giorni possono far crescere in maniera sensibile i costi di manutenzione della scopa elettrica.
Nel caso di scopa elettrica senza filo, bisogna assicurarsi del tipo di batteria adoperata: la maggior parte degli apparecchi utilizza batterie Ni-Mh, meno care ma necessitanti di più attenzione perché maggiormente soggette al cosiddetto effetto memoria, cioè una riduzione dell’autonomia con le successive ricariche. Il consiglio, al riguardo, è quello di scaricare del tutto la batteria prima di riattaccarla al caricatore, non lasciandola in ogni caso in carica per un tempo superiore a quello indicato nel libretto di istruzioni (solitamente non oltre le 12 ore). Una batteria a ioni di litio, invece, non creerà problematiche di questo tipo, garantendo, essa, un’autonomia superiore.
Anche nel caso di scope elettriche senza filo si sottolinea la necessità di pulire i filtri ed il contenitore di raccolta della polvere, con la raccomandazione di svuotare il cassetto nel momento in cui esso è giunto alla metà della sua capacità; è bene, inoltre, lavare con regolarità la tanica sotto l’acqua corrente, così come pulire la spazzola motorizzata nella testina, in quanto peli e capelli, intricandosi, vanno a formare veri e propri batuffoli di cotone.
Un’attenzione la meritano anche gli accessori, che, se non adoperati con assiduità, necessitano della stessa cura riservata alla scopa elettrica: spazzole, tubi di prolunga, e bocchette a lancia vanno quindi pulite di frequente e liberate da ogni residuo, in caso contrario, infatti, le prestazioni dell’apparecchio diminuirebbero.
Come pulire il filtro di una scopa elettrica
Nell’ambito della manutenzione di una scopa elettrica, abbiamo sottolineato la necessità di pulire i filtri, ed in questo paragrafo ci occuperemo di questo aspetto un po’ più nel dettaglio. Sebbene alcuni – rari – filtri non possano essere puliti o sciacquati, richiedendo sempre la sostituzione, nella maggioranza dei casi, per fortuna, essi possono essere smontati e puliti con delicatezza per preservarne l’integrità.
Ecco, qui di seguito, nello specifico, i passi da seguire per una corretta pulizia del filtro di una scopa elettrica.
- Smontare il filtro. La prima operazione da effettuare è quella di smontare il filtro correttamente, così come indicato nel manuale d’uso dell’apparecchio: è necessario, in merito, prestare attenzione a non forzare leve o agganci, rischiando di danneggiarli e di precludere l’installazione del filtro.
- Svuotare il filtro. È sempre buona norma svuotare il filtro nel cestino della spazzatura, per impedire che capelli, peli, ed altri detriti concorrano ad intasare il lavandino.
- Lavare il filtro. Il filtro va lavato semplicemente sotto l’acqua corrente, adoperando preferibilmente quella calda, di aiuto a staccare con più facilità eventuali residui.
- Asciugare il filtro. Una volta lavato, il filtro va asciugato, con uno strofinaccio o con della carta assorbente se si intende adoperare da subito la propria scopa elettrica. Di fondamentale importanza non inserire nuovamente il filtro nell’apparecchio qualora sia ancora bagnato, perché ciò diminuirebbe la sua capacità di trattenere polvere ed altri residui, oltre ad alimentare cattivi odori causati dall’umidità negli utilizzi successivi.
- Reinserire il filtro. Concluse le predette operazioni, è possibile reintrodurre il filtro all’interno della scopa elettrica. Si raccomanda, in merito, di non esercitare un’eccessiva pressione qualora non si riesca ad agganciarlo agevolmente, in quanto, con molta probabilità, si sta commettendo qualche errore nell’operazione: per tal motivo, è sempre consigliabile attenersi alle istruzioni fornite dal libretto in dotazione dell’apparecchio.
Dove riporre una scopa elettrica
Dove riporre la propria scopa elettrica una volta acquistata? Il suo essere poco ingombrante – che è anche uno dei motivi che spinge alla scelta di questo elettrodomestico, soprattutto in presenza di appartamenti di piccole dimensioni – la rende facilmente collocabile, senza problemi di sorta. Il luogo “ideale” è uno sgabuzzino o un mobile-ripostiglio, dove la scopa elettrica potrà trovare adeguata sistemazione appesa ad un chiodo nel muro, qualora sia dotata di un foro nel manico per poter essere, appunto, appesa, o appoggiata al muro stesso, in mancanza di predetto foro. In alternativa, l’apparecchio può essere posto tra il frigorifero ed il muro, o nello spazio esistente tra un mobile ed il muro laterale.
Sebbene lo sgabuzzino o il mobile-ripostiglio risultino la “location” perfetta per una scopa elettrica, può ovviamente accadere che la propria casa non possegga questo ambiente: come regolarsi allora? Il consiglio è quello di optare per una scopa elettrica dal design elegante e dal colore gradevole, così da poterla lasciare in bella vista in cucina oppure nel bagno: la scelta ottimale, al riguardo, sarebbe quella di un apparecchio che stia in piedi da solo, e che non necessiti, dunque, di una parete o di una superficie verticale a cui essere appoggiato.
Filtro HEPA
Come negli apparecchi che si dedicano all’areazione (quali umidificatori e deumidificatori) esiste un sistema filtrante, il cui “compito” è quello di trattenere allergeni e piccole particelle sparpagliate nell’aria, così anche nei prodotti destinati alla pulizia (come aspirapolvere e scope elettriche, per l’appunto) la presenza di un filtro è di primaria importanza. Per quale motivo? Perché in caso contrario il lavoro di pulizia non sarebbe completo, dal momento che muffe, acari e pollini – ossia quegli elementi invisibili all’occhio umano – non verrebbero catturati, e liberi di “ondeggiare nell’aria”, sarebbero causa di problemi specialmente per i soggetti allergici. Senza trascurare il fatto di ritrovarsi in un ambiente dall’aria irrespirabile.
Allo stato attuale quasi tutti gli elettrodomestici di uso domestico, e dunque anche le scope elettriche, sono forniti del filtro HEPA (acronimo di High Efficiency Particulate Air), dall’efficienza di filtrazione che va dall’85 al 99,995%. Il miglior filtro HEPA sul mercato è capace di trattenere la quasi totalità delle particelle con dimensioni sino a 0,3 micron di diametro. Sorto inizialmente nel settore nucleare – per essere adoperato in situazioni nelle quali era essenziale impedire il propagarsi di particelle radioattive – esso ha visto estendere il suo utilizzo anche in ambito commerciale. Due sono le parti in cui il filtro HEPA è suddiviso: una prima – una specie di pre-filtro – che trattiene i detriti più pesanti e di maggiore volume, ed una seconda, che rappresenta l’unità filtrante vera e propria. Dalla forma cilindrica o rettangolare, essa presenta delle piccole pieghe rivestite in fibra di vetro, e maggiore sarà lo spessore di questo rivestimento, maggiore sarà l’efficacia del filtro. Ma come funziona il filtro HEPA? In questo modo: una volta aspirate, le micro particelle urtano contro il filtro, quelle di maggiori dimensioni restano incastrate, mentre quelle più piccole passano, e, ondeggiando e rallentando, restano “intrappolate” sull’ultimo strato del filtro, ossia la fibra di vetro. Esse, più precisamente, saranno “imprigionate” dalle fibre quando saranno a loro vicine, oppure, quando, continuando a fluttuare, vi si appoggeranno sopra man mano che rallenteranno, e gli urti dell’una contro l’altra creeranno “piccoli ammassi” di particelle che si incastreranno con più facilità nella fibra di vetro.
L’efficacia del filtro nel bloccare questi elementi nocivi è strettamente dipendente dallo spessore del filtro stesso, e, in merito, va segnalato che in commercio esistono differenti tipologie di filtro HEPA, dalla diversa efficacia. Li elenchiamo qui di seguito:
- H10, che trattiene l’85% delle particelle
- H11, che contiene fino al 95% delle particelle
- H12, che riesce a filtrare sino al 99,5%
- H13, che raccoglie sino al 99,95%
- H14, che raggiunge una filtrazione del 99,995%
Come riconoscere l’efficacia del filtro inserito sull’apparecchio acquistato? Una delle modalità consiste – nel caso in cui questa informazione sia fornita – nel vedere a quale classe appartiene il filtro, partendo dal dato di fatto che un filtro H14 garantirà una maggiore efficacia di un filtro H10, come poc’anzi messo in evidenza.
In mancanza, invece, della predetta informazione, ci si può rifare all’etichetta energetica, controllando, nel caso specifico, la classe di reimmissione (valore accanto alla nuvoletta situata dietro all’apparecchio, nella parte inferiore dell’etichetta) , che indica l’efficacia di filtrazione dell’apparecchio, ossia la capacità di trattenere ciò che esso ha aspirato (specie quegli elementi molto sottili). Essa si misura attraverso una scala di lettere, da A a G, ove A rappresenta il valore migliore in termini di filtrazione, ideale specialmente per chi soffre di allergia alla polvere e, in generale, per chi è alla ricerca di un prodotto di estrema affidabilità.
E la durata di un filtro HEPA? Qual è? Si va da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 2 anni, ma è possibile prolungare la vita del filtro in oggetto con una buona manutenzione: è richiesta, al riguardo, una periodica pulizia, che prevede il lavaggio sotto l’acqua corrente, evitando l’uso di spazzole.
Va infine segnalato che ad un filtro HEPA può essere associata un’ulteriore tecnologia depurativa, cioè la filtrazione con carboni attivi, materiali porosi in grado di assorbire gran parte delle sostanze organiche esistenti nell’aria. Si tratta di un filtro particolarmente indicato per chi ha animali in casa, perché capace non solo di raccogliere i peli dei nostri amici a quattro zampe, ma anche di purificare l’aria dai cattivi odori.
Vantaggi e svantaggi di una scopa elettrica
Sono tanti i vantaggi derivanti dall’avere in casa una scopa elettrica: più economica di altri apparecchi aspiranti dedicati alle pulizie di casa, essa è rapida e precisa, in grado di rendere igienica in brevissimo tempo una superficie pavimentata, senza lasciare traccia di residui, come accade invece con la tradizionale scopa.
Leggera e maneggevole, la presa dell’apparecchio in oggetto è progettata per essere comoda, generalmente in gomma o materiali comunque morbidi al tatto e antiscivolo – allo scopo di non creare danni alla schiena nei movimenti – e per essere semplice da muovere e trasportare. La scopa elettrica si rivela inoltre estremamente pratica nei modelli senza fili, che non avendo l’ingombro del cavo, consentono di spostarsi agevolmente da un ambiente all’altro del proprio appartamento senza la necessità di scollegare e collegare nuovamente il cavo alla presa elettrica. E garantisce il minimo ingombro, date le dimensioni contenute che consentono di collocarla in spazi davvero esigui.
Ed ancora, la scopa elettrica è la soluzione ideale se la propria abitazione si sviluppa su più livelli, prevedendo, dunque, le scale: anche i robot più innovativi, infatti, non possono salire e scendere i gradini, ed il classico aspirapolvere a traino non è proprio la scelta migliore, in considerazione del suo peso e del filo al seguito, che renderebbe le operazioni di pulizia scomode e soprattutto non sicure. L’elettrodomestico oggetto di questa trattazione è anche l’acquisto indicato in caso di abitazioni piccole, ma dense di mobili ed oggetti, perché, come è facilmente comprensibile, un tradizionale aspirapolvere risulterebbe d’impaccio. Ma non solo: può infatti essere adoperato anche al di fuori delle pareti domestiche, per pulire ad esempio gli interni dell’auto.
A fronte di tutti questi aspetti positivi, svantaggi ce ne sono? Qualche punto a sfavore della scopa elettrica, in effetti, c’è: essa agisce solamente sulle superfici basse, mentre l’aspirapolvere a traino, grazie al cospicuo kit di accessori in dotazione, riesce ad arrivare anche in alto (librerie o lampadari ad esempio) e negli angoli più ostici, rivelandosi, per tal motivo, più versatile. È il caso però di segnalare, al riguardo, che i modelli più avanzati di scope elettriche sono forniti di accessori simili a quelli dei predetti aspirapolvere, che consentono di lavorare anche sui piani alti.
Bisogna poi tenere in considerazione che la scopa elettrica ha una capacità interna decisamente inferiore a quella del classico aspirapolvere a traino, e dispone in genere di una potenza minore.
Altre tipologie di sistemi aspiranti
Concludiamo questa trattazione accennando brevemente agli altri sistemi aspiranti messi a disposizione dal mercato per le pulizie domestiche.
- Aspirapolvere a traino. Già citato come diretto “antagonista” della scopa elettrica, l’aspirapolvere a traino è il caratteristico aspirapolvere dotato di lungo tubo flessibile e di serbatoio/motore che viene trascinato dietro di sé. Peso e dimensioni, così come lunghezza massima del manico e lunghezza del tubo e del cavo, sono i fattori ai quali occorre prestare maggiore attenzione per valutare l’idoneità di detto apparecchio agli spazi della propria casa. Un occhio va dato anche alle spazzole in dotazione con l’apparecchio, ed a piccoli dettagli di design – quali ad esempio l’impugnatura ergonomica del manico, e la dimensione delle ruote – senza tralasciare, ovviamente, consumi e prestazioni. Ma sono le caratteristiche del serbatoio, e la tecnologia ad esso adattata, i fattori su cui soffermarsi di più: senza trattare in questa sede l’argomento, ci limitiamo a dire che sono tre le tipologie disponibili in commercio: serbatoi con sacchetto, serbatoi ciclonici e serbatoi ad acqua. Va poi aggiunto che generalmente l’aspirapolvere a traino, rispetto alla scopa elettrica, è caratterizzato da una maggiore potenza.
- Robot aspirapolvere. Novità di questi ultimi tempi, sono aspirapolvere automatizzati che in pratica svolgono tutto il lavoro da soli, vero e proprio “regalo” al rientro da una lunga e faticosa giornata di lavoro! Premesso che in commercio esistono diverse tipologie di robot aspirapolvere – alcuni programmabili, altri con telecomando, altri ancora con telecamere e sensori per riconoscere gli ostacoli e non cadere dalle scale – è utile, ai fini di un acquisto consapevole, tenere come sempre in considerazione alcuni fattori, nella fattispecie il tipo di superficie da pulire e la sua estensione, la capacità del contenitore per lo sporco, la qualità dei materiali e delle spazzole, le dimensioni, e la rumorosità.
- Aspirabriciole. Leggeri e maneggevoli, gli aspirabriciole sono piccoli sistemi aspiranti che è possibile portare ovunque, utilizzabili, a seconda del modello e della potenza che li caratterizza, non solo per eliminare le briciole dalla tavola, ma anche per rimuovere la polvere dai cassetti, per pulire il divano dai peli del cane o del gatto, o ancora, per pulire l’automobile. A rete elettrica o a batteria, la maggior parte di questi apparecchi sfrutta la tecnologia ciclonica; la struttura – estrinsecantesi nell’impugnatura, nella capacità del contenitore, nel peso e nelle dimensioni – e la capacità di aspirazione, così come le bocchette (distinguibili in bocchetta a spazzola, a lancia, e telescopica) e la praticità, sono i fattori da considerare nella scelta di un aspirabriciole.
- Bidone aspiratutto. Adoperato per la pulizia di ambienti molto ampi, sia interni che esterni – quali officine, cantine, garage, ma anche terrazzi o alcuni angoli della casa – questo apparecchio viene in aiuto laddove un normale aspirapolvere domestico non risulti sufficiente. Esso, difatti, dotato di una potenza e di una capacità maggiori, si rivela particolarmente utile per la rimozione non solo di polvere e sporco, ma anche di liquidi, schegge di legno o pezzi di gesso, trucioli e calcinacci. Potenza d’aspirazione, capacità del serbatoio, maneggevolezza, così come versatilità, qualità dei materiali, e prezzo, sono le caratteristiche peculiari del bidone aspiratutto, dalla forma generalmente cilindrica.